Il ritorno a scuola e le regole dei pediatri per ripartire a settembre in tutta sicurezza. Ecco alcune delle indicazioni che gli esperti hanno presentato.
La Federazione Italiana Medici Pediatri ha stilato un documento nel quale sono riportate alcune linee guida per stabilire un ritorno a scuola ed in classe in tutta sicurezza per gli studenti italiani a settembre. E’ stato il Presidente di Fimp, Paolo Biasci, a presentare il documento al ministro della Salute, Roberto Speranza ed al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
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Ritorno a scuola e regole dei pediatri: dagli orari scaglionati ai certificati vaccinali
Nel documento che la Federazione Pediatri ha presentato ai ministri e dato notizia anche sul loro sito ci sono le misure per un rientro in sicurezza. Si parla di come verranno organizzate le classi e le misure da adottare per evitare i possibili contagi. Ci sono otto buone pratiche che dovranno essere seguite:
- Orari scaglionati di ingresso e di uscita,
- misurazione della temperatura corporea tramite termoscanner,
- attenzione all’igiene delle mani,
- no a giochi da casa o scambio di materiali tra alunni,
- garanzia di una buona aerazione degli ambienti,
- più attività all’aperto,
- piccoli gruppi negli asili-nido e nelle scuole materne,
- mascherina opportuna per i bambini più grandi e per il personale scolastico solo quando non sia possibile rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro.
Il presidente ha ricordato il ruolo della scuola che non serve solo per la didattica, ma “è anche ambito di apprendimento della socialità e della convivenza, luogo dove con bambini e adolescenti devono lavorare in sicurezza educatori, insegnanti e personale. Dobbiamo fare in modo che questo equilibrio possa essere solido e sostenibile, evitando nuovi lockdown o comunque svuotamenti delle classi per contagi incontrollati”.
E’ importante per evitare i contagi che i bambini piccoli siano divisi in piccoli gruppi ed “assortiti sempre nella stessa composizione e con gli stessi operatori responsabili, la sorveglianza diventa uno strumento immediato per bloccare i contagi all’interno dello stesso istituto. Crediamo pertanto che applicare questo modello ai bambini dell’asilo e della materna ci permetta di isolare tempestivamente il caso Covid-19 positivo, allertando le famiglie e gli operatori che con quella persona sono entrati in contatto ed evitando il coinvolgimento di altri bambini o personale scolastico”.
Inoltre, gli esperti hanno indicato dei prerequisiti affinché le lezioni possano riprendere il loro corso in sicurezza.
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Come prima cosa gli alunni dovranno essere in regola con il “calendario vaccinale” contro l’influenza stagionale. In più anche gli edifici scolastici dovranno essere adeguati: “ampiezza dei locali rispetto al numero di bambini e adeguata aerazione, arredi e giochi idonei dal punto di vista igienico, adeguata sanificazione con procedure codificate e verificate con regolarità”.
In caso si rilevi un sospetto di Covid-19 si dovranno essere attivare le procedure di verifica attraverso una comunicazione tempestiva ai medici curanti (Pediatra di Libera Scelta e Medico di Medicina Generale) per gli accertamenti del caso. Contemporaneamente si deve procedere all’immediato allontanamento del bambino o dell’operatore scolastico ed alla messa in quarantena di tutti contatti avvenuti a scuola, in attesa dell’esito del tampone. I pediatri di famiglia sottolineiamo che è fondamentale che il risultato pervenga al curante entro 24/48 dalla richiesta.
In seguito i pediatri parlano della necessità di un certificato per il rientro in ambiente scolastico, dopo un’assenza per malattia, quale essa sia, “eliminando le differenze tra le Regioni che lo hanno abolito, perché di fatto inutile a diminuire rischi di contagio, rispetto a quelle che ancora lo prevedono. Qualora fosse richiesta ai Pediatri di Famiglia la certificazione per il rientro a scuola, tenuto conto anche delle implicazioni medico-legali che una dichiarazione di assenza di contagiosità comporta, tale adempimento dovrà essere previsto in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale. Va considerato che, sino al termine dell’emergenza sanitaria Covid-19, ogni bambino che sia stato assente per motivi sanitari con sintomatologia riferibile a caso sospetto di Covid-19 non potrà rientrare nella comunità scolastica senza essere stato sottoposto a un tampone naso-faringeo con esito negativo”.
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Voi unimamme cosa ne pensate delle indicazioni dei pediatri? Vi sembrano valide per un rientro in tutta sicurezza?
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