L’app immuni è disponibile e sarà attiva dall’8 giugno in alcune Regioni italiane. Ecco come scaricarla e come funziona anche per proteggere la privacy.
E’ disponibile l’app che servirà per contenere la pandemia, basterà scaricarla sul proprio smartphone. Per il momento solo in alcune Regioni italiane sarà attiva completamente e dopo qualche giorno anche in tutta l’Italia. L’app è stata sviluppata dalla milanese Bending Spoons sfruttando gli strumenti tecnici di Apple e Google su architettura decentralizzata.
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Dopo una serie di polemiche ed informazioni a volte errate, adesso è possibile scaricare da Play Store di Android e da App store di Apple l’app immuni ed è stato anche aperto il sito ufficiale: immuni.italia.it. Il via libera è stato dato dal Garante della Privacy, l’app raccoglierà subito i dati, ma le notifiche sui possibili contagi arriveranno a partire dall’8 giugno, ma solo in 4 Regioni italiane: Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria. Come riferiscono dal ministero dell’Innovazione “nel giro di qualche giorno anche in altre Regioni italiane”. Il dottore Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza coronavirus, ha spiegato: “più di una sperimentazione si tratterà di un test”.
Se l’app venisse scaricata da più della metà della popolazione, potrebbe consentire di contenere una possibile recrudescenza dei contagi da Sars-Cov2 e aiutare nella fase due evitando di chiudere di nuovo il Paese.
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Per scaricare l’app sullo smartphone sarà necessario avere dei requisiti, come si legge sul sito dell’app:
Il funzionamento dell’app è molto semplice; basterà inserire pochi dati e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l’app, quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro, a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima così da poter risalire a chi è a rischio nel caso qualcuno risulti poi contagiato. Il messaggio sui telefoni di coloro che sono venuti in contatto con la persona risultata positiva partirà dall’Asl di riferimento. L’esperto ha fatto un esempio: “Se sono in fila al supermercato e non viene rispettata la distanza di un metro, il mio smartphone scambierà un codice con il telefono di chi mi è accanto. A quel punto, se io il giorno dopo dovessi risultare positivo, la persona che inconsapevolmente è stata a contatto con me lo verrà a sapere“.
Su di un punto si è discusso molto, la tutela della privacy. I creatori dell’app fanno sapere che è stata posta molta attenzione per la tutela della privacy di chi lo userà. Di seguito alcune delle misure con le quali Immuni protegge i dati:
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Voi unimmme avete scaricato già l’app? la scaricherete?
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