Una mamma di origine nigeriana in Italia per lavorare ha tenuto nascosta fino qll’ultimo la sua gravidanza. Per lei è scattata una gara di solidarietà.
Una storia di solidarietà e amore materno dalla Sicilia: una donna di origine nigeriana, Abigail, è rimasta bloccata in Sicilia dall’emergenza Covid – 19, senza mezzi e con suo figlio appena nato, ma è stata aiutata.
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Unimamme, l’emergenza Covid – 19, ci ha messo a dura prova, ma non ci ha fatto dimenticare, per fortuna, la solidarietà. Abigail è una mamma 25enne di origine nigeriana che, al momento del lockdown si trovava in Sicilia per lavorare. La donna era incinta, ma non l’aveva rivelato a nessuno e, anzi, progettava di dare il figlio in adozione. Abigail l’aveva tenuto nascosto anche alla sorella Agostina che da qualche anno si trovava ad Aradeo, un paese del salentino. Quando è scattata l’emergenza dettata dal coronavirus Abigail ha perso il lavoro, contemporaneamente la sua gravidanza era innegabile e così ha cercato aiuto, ma raggiungere la Sicilia era ormai diventato impossibile.
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A quel punto Abigail ha deciso di chiedere aiuto al suo vicino di casa, Giulio Apollonio, titolare dell’azienda Uovo perfetto. L’uomo non ci ha pensato due volte, ecco ciò che ha raccontato: “ho pensato che ho una tessera di partito, del Pd e ho provato così a muovermi“. Così Apollonio ha scritto su Facebook un messaggio al segretario di Caltagirone e da lì è partita una catena di solidarietà per aiutare questa giovane mamma in difficoltà. “In poche ore hanno fatto una colletta e sono riusciti a comprare qualche vestitino e una carrozzina hanno pure aspettato madre e figlio nel giorno delle dimissioni dall’ospedale”. Abigail, che nel frattempo ha deciso di tenere il suo bimbo, di nome Antonio, è stata ospitata a Mineo, a casa di amici. “Abigail ha partorito sola, aveva con sé solo un cellulare, un caricabatterie e gli abiti indossati”.
Quando sarà possibile spostarsi tra le regioni la donna ha intenzione di trasferirsi dalla sorella che vive e lavora ad Aradeo, insieme al marito. Agostina conferma: “non appena aprono le strade verrà a vivere da me“. Apollonio, che ha preso a cuore questa mamma e il suo bambino, assicura: “e anche qui la solidarietà non mancherà”. Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda raccontata su Repubblica?
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