Il 2 giugno si festeggia San Marcellino.
Il nome deriva dal cognomen romano Marcellinus, un patronimico (ovvero che indica la discendenza paterna o dall’avo) di Marcellus, avente il significato quindi di “di Marcello”, “appartenente a Marcello”. Ad oggi, comunque, è spesso considerato un semplice diminutivo di Marcello. Chi porta questo nome è una persona sensibile, discreta e riservata. Ama molto leggere e documentarsi su ciò che lo circonda.. Con le persone a cui vuole bene e con gli amici è molto premuroso e presente.
Varianti del nome al maschile:
I simboli associati al nome sono:
Per quanto riguarda il santo, il 2 giugno, si festeggia San Marcellino, presbitero della Chiesa Romana. Marcellino, giovanissimo prete si reca a Roma negli anni tra il 295 e il 305 dove per la sua fervente predicazione è fatto prigioniero dal Prefetto Sereno. In carcere Marcellino incontra Pietro l’esorcista con il quale insieme continuano a predicare la parola di Dio e a convertire al cristianesimo gli stessi carcerieri. Marcellino si rifiuta di bruciare i grani d’incenso di fronte alla statua dell’imperatore e obietta che proprio chi crede in Gesù cristo è prosciolto da ogni colpa. Al suo rifiuto di ammettere il potere dell’imperatore Marcellino è prima percosso e poi è rinchiuso nudo in un carcere oscuro, sul cui pavimento ci sono centinaia di vetri tagliuzzati. Dopodiché il Prefetto Sereno ordina di decapitare sia Marcellino che il suo amico Pietro, i quali, prima dell’esecuzione del loro martirio, liberano il terreno dove sarà eseguita l’esecuzione, dalle spine, poi si salutano e pongono il collo al boia. Muoiono entrambi pregando.
I loro corpi ricomposti dalla matrona Lucilla sono stati deposti nelle catacombe Ad Duas Lauros (l’odierna Torpignattara), sulla via Labicana. Sul luogo della loro sepoltura, papa Siricio ha fatto erigere una basilica, denominata proprio basilica dei Santi Marcellino e Pietro, diventata poi anche sede di titolo cardinalizio (ovvero quelle chiese della diocesi di Roma il cui nome viene legato ad un cardinale al momento della sua creazione). Le reliquie di Marcellino e dell’amico Pietro sono state inviate in Francia dal papa Gregorio IV e successivamente traslate nell’abbazia di Seligenstadt sul Meno, presso Magonza, secondo la volontà di Eginardo, consigliere di Carlo Magno. Un frammento osseo di san Marcellino è conservato nella chiesa di San Giovanni Battista a Monteodorisio.
Unimamme conoscevate la storia di questi santi? Se avete deciso di chiamare il vostro bambino come questo martire che pur di non rinnegare la sua fede ha pagato con la sua vita vogliamo augurargli la sua stessa forza e testardaggine nel portare avanti le proprie convinzioni. Buon onomastico.
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