Come parlare ai bambini di razzismo: la guida di alcuni esperti per come trattare la questione del razzismo alla luce di quanto sta avvenendo negli Usa.
In America è scoppiata la rivolta a causa della morte di George Floyd, un afroamericano soffocato durante l’arresto da un poliziotto. Ormai da diversi giorni ci sono manifestazioni di protesta in molte città americane e non solo. Gli esperti suggeriscono come affrontare la questione del razzismo con i bambini e i ragazzi.
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Razzismo: come affrontare la spinosa questione
Il 25 maggio scorso, George Floyd, un afroamericano 46enne è morto a Minneapolis nel corso di un arresto che è stato filmato da una ragazza di 17 anni. Uno dei 4 poliziotti che l’hanno arrestato, Derek Chauvin ha premuto il ginocchio per 8 minuti sul collo di Floyd che, a più riprese, ha detto di non riuscire a respirare. Dopo la diffusione del filmato sono nate proteste e manifestazioni che proseguono ancora oggi e che hanno portato alla ribalta il tema del razzismo tra la polizia americana e nella società in generale. Molti genitori, anche nostrani, si trovano davanti alla sfida di parlare con i figli, di ogni età, di quanto sta accadendo in America. Razzismo, brutalità della polizia, disobbedienza civile non sono temi semplici, ma cose di cui è necessario parlare.
Una dottoressa Jacqueline Dougé, pediatra del Maryland e autrice di un libro sull’impatto del razzismo su bambini e adolescenti, sottolinea che non affrontare questi temi dà il messaggio che ciò che sentono i bambini è sbagliato. Un’altra dottoressa Nia Heard-Garris, della sezione dell’American Association of Pediatrics sulla salute dei minori, equità e inclusione, aggiunge che i ragazzi guardano agli adulti su come filtrare il mondo, “è responsabilità dei genitori dare senso al mondo e questo può essere spaventoso senza qualcuno che li aiuti“. Sempre Heard-Garri aggiunge che i genitori sono i massimi esperti sui propri figli e sanno cosa possono gestire e cosa no. Infine la psicoterepeuta Annette Nunez conclude che se i genitori evitano di parlare di questo argomento, avvallano l’errata concezione che il razzismo non esista. Occorre parlarne e occorre sapere come fare in base all’età. Ecco i consigli degli esperti su come parlarne.
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- Bambini dell’asilo: molte ricerche indicano che persino i bambini molto piccoli, di 2 o 3 anni, notano le differenze razziali, per esempio il colore della pelle. Già a 3 mesi i piccino possono riconoscere le persone per la loro razza. Rebecca Bigler, professoressa di psicologia all’università del Texas sottolinea che il comportamento dei genitori è importante, “con i bambini che ancora non parlano i genitori devono mostrarsi a discorrere in maniera naturale, rilassata e fiduciosa con individui di razza ed etnia diversi”. Erin Winkler, professore associato di African and African Diaspora Studies all’università del Winsconsin sottolinea l’importanza delle azioni dei genitori, più che delle parole. I genitori devono essere in grado di parlare coi figli di razza in modo calmo, come un dato di fatto. In risposta alle osservazioni dei bambini, che possono contenere pregiudizi, cogliete l’opportunità di parlare di differenze. I bambini beneficiano dall’apprendere circa le differenze e similitudini tra vari individui. I piccoli in età prescolastica iniziano a capire che le persone sono complesse e uniche e che se sono diverse in un aspetto, come il colore della pelle, possono non esserlo per tutti gli altri. Con i bambini più piccini i libri sono efficaci nel trattare la questione. I genitori possono già accennare al fatto che le persone con la pelle scura vengono trattate in modo poco gentile o possono avere meno opportunitàà. Dougé sotttolinea “i bambini notano come sono le altre persone e che cos’è normale. Un bambino bianco può andare in bici e anche un bambino di colore, i piccoli devono essere esposti alle differenze che sono normali“. Nunez suggerisce per parlare di razzismo, di usare la parola giustizia, concetto che i piccoli comprendono. “Spiegatelo con parole che possano capire. Parlate del concetto di ineguaglianza e collegatelo alle proteste”. Heard-Garris: “parlate di questo argomento presto e spesso, deve essere un tema ricorrente“.
- Bambini della scuola elementare: ricerche hanno dimostrato che i bambini associano tratti positivi a persone bianche. “I bambini, tipicamente, selezionano bambone bianche, bambini bianchi, eccc” dice Bingler. Alcuni bambini pensano che parlare di razza sia un tabù. I genitori devono aiutarli a scegliere bambole diverse o libri che contengano personaggi diversi. Se in tv un film o uno show mostra persone di colore associate a stereotipi parlatene coi figli. In generale igenitori possono condividere più dettagli riguardo al razzismo. “I genitori possono dire: parliamo un po’ dei tuoi pensieri al riguardo, ” è il consiglio di Dougé. Ricordiamo che è importante che i genitori ascoltino cosa dicono i bambini e rispondano “devono sapere che vengono ascoltati e che hanno un’area sicura per processare quelle sensazioni e fare domande“ aggiunge Nunez
- Ragazzini della scuola media: la conversazione può essere più approfondita, ma è importante che i genitori tengano una mente aperta. I genitori dovrebbero incoraggiare i figli a porre domande. “Osservate cosa stanno provando, approntate la conversazione su quello. Devono sapere che possono avere un’opinione al riguardo, sanno che sono ascoltati, sanno che hanno un’area sicura per affrontare conversazioni scomode” dice Nunez. Dougé aggiunge che è importante che i genitori guardino i media con i figli e parlino di ciò che stanno guardando. “Lasciate che guidino la conversazione, può essere l’occasione in cui i vostri figli vi parlano di quel video visto su Youtube”.
- Ragazzi della scuola superiore: “dovete essere onesti con voi stessi sul fatto che sappiano cosa è successo. Questo è ovunque” ha precisato Dougé, ” è importante ascoltare la loro voce, ma anche usare dei libri per mostrare loro immagini delle proteste, mostrare loro la storia del razzismo e delle proteste, è qualcosa che è esistito e fa parte della nostra storia“. “State facendo da guida ai vostri figli in modo che diventino adulti liberi pensatori e possano rendere il mondo un posto migliore“ sottolinea Dougé. Heard-Garris precisa “per arrivare davvero a quel mondo migliore e più equo bisogna sparazzarsi degli anti razzisti, se non siamo inclini nemmeno a chiamare le cose per il loro nome ed etichettare il razzismo per ciò che è non ci arriveremo mai“.
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