Una bambina di 8 anni proveniente da una famiglia povera è stata scelta come “schiava” da una coppia per guardare il figlio piccolo e occuparsi della casa. Purtroppo è morta dopo essere pestata.
Zohra era una bambina di 8 anni bellissima che ha avuto la sfortuna di nascere in Pakistan, nel Punjab, in una famiglia molto povera. La famiglia di Zohra è stata costretta a darla ad una coppia con bimbo di un anno, affinché si prendesse cura del bimbo e della casa, in cambio di un istruzione. Questa bambina, sembrerebbe per aver fatto volare via due pappagallini della coppia, è stata picchiata dai padroni e abbandonata in ospedale, dove è morta. La coppia è stata poi arrestata dalla polizia ed è ora in custodia cautelare, dopo aver ammesso di aver torturato la piccola Zohra per la scomparsa dei pappagalli.
Secondo l’autopsia la bambina ha riportato lesioni molto gravi al viso, alle mani, sotto la gabbia toracica e alle gambe. Sembrerebbe, inoltre, che possa essere stata aggredita anche sessualmente come suggeriscono le ferite sulle cosce, ma questo deve essere ancora confermato.
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Zohra: bambina “schiava” a 8 anni. Non è la sola.
Come può una bambina di 8 anni prendersi cura di un bambino di un anno o di una casa? Eppure Zohra è solo una delle tante bambine schiave che lavorano per soldi o per avere un istruzione. In Pakistan le famiglie povere si sentono fortunate se riescono a far lavorare i loro bambini. Anche in Italia un tempo si mandavano figli ancora piccoli a lavorare in altre famiglie, senza alcun controllo. La nonna di mio marito che è nata in una famiglia povera della Calabria è stata data come lavorante ad una famiglia anche lei all’età di 8 anni e dormiva su un tappetino in uno scantinato, proprio come un cane, alla mercé dei suoi padroni dato che i suoi genitori vivevano in un’altra città. In realtà non è corretto parlare di lavoro, perché questa è schiavitù. Le differenze sociali non possono e non devono portare alla mancanza totale dei diritti dei più poveri. Le famiglie povere devono essere tutelate.
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Oggi in Italia questo si è capito fortunatamente ma ci sono tantissime parti del mondo dove essere poveri significa ancora essere schiavi. E tutto questo è ancora più intollerabile quando riguarda dei bambini. E’ nostro dovere proteggerli, ovunque si trovino nel mondo. I bambini sono di tutti e dobbiamo sentirci tutti responsabili di quanto accaduto. Le sofferenze di Zohra sono le sofferenze di tanti altri bambini che in questo momento sono ancora vivi e vittime di persone cattive che possono abusare di loro, solo perché poveri. Probabilmente se non fosse morta Zohra nessuno si sarebbe accorto di niente, quindi abbiamo deciso di raccontare la sua storia per sensibilizzare su ciò che accade, sperando che le cose cambino. Sono in tanti a chiedere ora giustizia per Zohra, e a mandare disegni per renderle omaggio. Su Twitter sotto l’hashtag #JusticeForZohraShah.
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