I numeri drammatici dell’indagine Istat sulle forme di violenza tra minori e ai danni di bambini e adolescenti.
L’Istat ha portato avanti un’indagine conoscitiva per aiutare la “Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza”ad approfondire la tematica della violenza tra minori e ai danni di bambini e adolescenti.
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STALKING CON VITTIME MINORENNI
Con il termine stalking si intendono tutti quegli “atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità”. Di solito le vittime, come si legge negli archivi amministrativi informatizzati, si trovano in ambienti protetti come quello scolastico. Le denunce di atti persecutori riguardano una proporzione minima di giovani: sono 566 nel 2018 le vittime con meno di 18 anni, di cui 182 tra 0 e 13 anni e 384 tra 14-17 anni.
Tra il 2010 ed il 2017 le denunce sono raddoppiate per i minorenni mentre per i preadolescenti l’aumento ha riguardato soprattutto i maschi. Ricordiamo che per i reati di stalking sono previste pene molto severe e per le vittime azioni di supporto.
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REATI A SFONDO SESSUALE
Sono stati rilevati 7 reati a sfondo sessuale contro i minorenni:
Il numero delle vittime che ha denunciato l’accaduto è cambiato poco, ma ciò che non significa che sia diminuito o non salito il numero:
Le vittime di questi reati sono soprattutto ragazze, nel 2018 sono l’83%. Solo per lo sfruttamento e favoreggiamento di prostituzione minorile il valore è simile tra maschi e femmine e sono in prevalenza ragazzi/e tra i 14 e i 17 anni. Anche la violenza sessuale di gruppo ha un andamento atipico come si legge nel rapporto: “Si tratta di un fenomeno particolarmente raro che nel 2014 e nel 2016 ha riguardato quasi esclusivamente femmine, nel 2015 ha coinvolto in uguale misura maschi e femmine, mentre nel 2017 e 2018 non si sono riscontrati casi“. Nel 2014 le vittime di pedopornografia hanno per lo più da 0-13 anni mentre nel 2018 è maggiore l’incidenza di vittime di 14-17enni.
Per quanto riguarda, invece, gli autori dei reati a sfondo sessuale contro i minori, questi sono prevalentemente maschi, il 93 %. Il dato più alto riguardante le donne come autrici del reato e quello dello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile toccando per le donne nel 2018 il 21%.
I minorenni sono autori di reati di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico in misura maggiore rispetto agli altri reati a sfondo sessuale.
IL CONSUMO DI ALCOL
Come è scritto nel rapporto Istat, “viene trattato il tema del consumo di alcol tra i minori poiché si tratta di un fenomeno fortemente correlato in termini di fattori di rischio e di nessi causa-effetto sia al profilo della vittima che a quello dell’autore di comportamenti violenti“.
Nel 2019 403 ragazzi (18,9%) e 340 ragazze (16,9%) di 11-17 anni hanno consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno. Per la maggior parte dei ragazzi si tratta di consumo di alcol occasionale. La birra è l’alcolico più amato dai ragazzi (15,5%), seguito dai superalcolici, mentre le ragazze preferiscono gli aperitivi alcolici/amari/superalcolici (12,3%)
Secondo le raccomandazioni del Ministero delle salute per i ragazzi sotto i 18 anni il livello di consumo deve essere zero per entrambi i sessi: di conseguenza è opportuno considerare a rischio gli individui al di sotto della maggiore età (18 anni) che hanno consumato una qualsiasi bevanda alcolica nell’arco dell’anno. Come spiega il rapporto è “Molto preoccupante il fatto che le ubriacature raggiungono già tra i 16-17enni livelli allineati a quelli medi della popolazione (7,4% rispetto al 7% della media della popolazione di 11 anni e più).”
Tra i giovanissimi di 11-17 anni è più frequente, rispetto alle altre fasce di età, l’abitudine ad effettuare binge drinking in discoteca o nei locali, il numero sale se si considerano solo i frequentatori di discoteche.
BULLISMO E CYBERBULLISMO
E’ un fenomeno in continua evoluzione vista la moderna tecnologia attraverso cui si possono compiere e subire prepotenze o soprusi. Per questo è opportuno monitorare anche il cyberbullismo che consiste nell’invio di messaggi offensivi, insulti o foto umilianti tramite sms, e-mail, diffuse in chat o sui social network. Il cyberbullismo a differenza del bullismo non è necessario che sia un atto continuativo nel tempo.
Nel 2015 l‘Istat ha pubblicato una Statistica Report:
Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi.
Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese). Le ragazze utilizzano internet più dei ragazzi, infatti tra le 11-17enni si registrano più vittime: il 7,1% contro il 4,6% dei ragazzi.
I ragazzi più piccoli sono più a rischio:
Bullismo e cyberbullismo tendono spesso a colpire gli stessi ragazzi, ben l’88% delle vittime di cyberbullismo è stato bullizzato anche in altri contesti.
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