Un nuovo studio ha vista la relazione che c’è tra le donne in gravidanza nel primo trimestre ed il Covid-19. E’ uno studio raro.
E’ stato pubblicato su una rivista scientifica un nuovo studio che afferma che, se le donne incinte dovessero contrarre il coronavirus nei primi tre mesi di gravidanza, per il loro feto non ci sarebbe nessun problema. Si tratta di uno studio danese che è importante perchè gli effetti di questa pandemia ancora non sono del tutto chiari, come invece accade per altre patologie come la toxoplasmosi, la rosolia, il citomegalovirus e l’herpes simplex.
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Questo studio è il primo che va ad analizzare l’infezione SARS-CoV-2 nel primo trimestre della gravidanza. I ricercatori hanno usato i test sierologici per esaminare le donne che erano state contagiate, per poi controllare il feto effettuando alcune analisi specifiche. Alle donne sono stati effettuati dei prelievi di sangue
Per effettuare lo studio sono state coinvolte diverse donne incinte che hanno risposto ad un breve questionario con diverse domande: sintomi di COVID-19 durante la gravidanza, le abitudine sul fumo, l’indice di massa corporea (BMI), la vaccinazione per l’influenza nel 2019 /2020. A queste donne sono stati effettuati dei prelievi di sangue ed ogni campione è stato analizzato per capire se erano presenti gli anticorpi dell’immunoglobulina (IgG) G e dell’immunoglobulina (IgM) m contro SARS-CoV-2.
Sono state fatte due doppie prove: 1.020 donne le hanno completate, mentre 36 donne hanno perso la gravidanza prima che la seconda prova poteva essere eseguita. Questi due gruppi sono stati identificati come: gruppo 1 e gruppo 2, rispettivamente.
In generale, gli anticorpi SARS-CoV-2 sono stati trovati nel 2,9% delle donne del gruppo 1, con 14 (1,4%) che hanno anticorpi di IgG o di IgM e 16 (1,6%) che sono nella zona grigia (zona intermedia). Tutte le donne del gruppo 2 erano anticorpo-negative.
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I ricercatori hanno stabilito che non c’era differenza significativa fra le donne che hanno avute anticorpi al virus e coloro che erano negative, dopo che erano state fatte tutte le analisi anche sul feto. Anche per le donne che erano nella “zona grigia” non sono state trovate anomalie fetali. Tra le donne che hanno preso parte allo studio ci sono stati in totale 54 aborti. Delle 30 donne che al test sono risultate positive soltanto due hanno avuto un aborto. Mentre le 27 donne che erano negative e nella zona grigia nessuna ha avuto un aborto.
Lo studio corrente indica che l’infezione durante il primo trimestre COVID-19 non aumenta il rischio di un’infezione severa. Questo conferma anche i risultati ottenuti dagli studi sulle donne incinte nel primo trimestre da Wuhan.
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