Il 16 giugno si celebra Sant’Aureliano.
Questo nome di chiara derivazione latina, proviene da cognomen romano Aurelianus, un derivato del prenomen Aurelius ; è quindi un patronimico, e cioè la parte del nome di una persona che indica la discendenza paterna o dall’avo. Il suo significato è quindi “discendente di Aurelio”, “appartenente ad Aurelio“. La parola aurelius inoltre deriva da una radice sabina e significa “splendente”. Un’antica famiglia romana portava questo nome, la gens Aurelia a cui il popolo romano aveva offerto un terreno per fare sacrifici al Sole.
Le caratteristiche prevalenti di questo nome sono la saggezza e la tranquillità. Aureliano ha timore degli eccessi, sia riguardo alle passioni sia nei confronti dei ciò che è irrazionale. La dolcezza, la tenerezza e il buon senso lo rendono un amico e un amante prezioso.
Varianti del nome:
Simboli associati al nome
Per quanto riguarda il santo, oggi è il martire Sant’Aureliano di Arles (nato tra 523/499 – Lione, 16 giugno 551). Aureliano diventa un vescovo franco, nella sede episcopale di Arles nel 546, a soli 23 anni. Arles era una delle sedi vescovili più importanti di tutta la Gallia e la sua nomina fu dovuta alle sue grandi qualità spirituali e religiose, oltre che da motivi politici. Su Aureliano infatti, il re Childeberto I ripone la sua fiducia perché lui fosse il suo punto di riferimento sulle terre che si affacciavano sul Mediterraneo. Aureliano costituisce ad Arles, per disposizione di re Chidelberto, un monastero per soli uomini. Questo monastero intra-muros, chiamato “Monastero dei Santi Apostoli“, è stato l’origine della Chiesa della Croce nel quartiere de La Roquette di Arles, detto anche “Borgo Vecchio”. Aureliano arricchiesce la chiesa di questo monastero di reliquie e dà ai suoi religiosi una regola monastica “piena di spirito di saggezza e di mortificazione”. Egli constituisce poi anche un monastero femminile all’interno dei bastioni della città.
Un importante scritto di Aureliano è la sua doppia Regula ad monachos e Regula ad virgines, composta nel 545 circa, che si basa su quella di san Cesario di Arles, con variazioni soprattutto sul regime alimentare dei monaci, e che “regolano” per l’ appunto i principi cardine sui quali si fondano i monasteri da lui iniziati, quello femminile di S. Maria e di quello maschile di S. Pietro, per il quale ottiene anche il privilegio pontificio. Proprio sul terreno dei rapporti con l’autorità, Aureliano scrive una lettera a re Teodeberto I, fra 546 e 548, in cui lo elogia per le sue virtù e lo esorta a seguire i principi della morale cristiana: a christiano principe inxstimabilis ratio Deo reddenda est. Dotato di forte personalità e carattere deciso, si spenge a Lione il 16 giugno 551 e la sua salma viene tumulata nelle Chiesa di San Nicezio della stessa città.
Allora unimamme, vi piace questo nome dalla grande discendenza? Vi ha incuriosite la storia di questo”diplomatico” santo amato dalla chiesa ed anche dalla politica del tempo?
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