Il virologo Crisanti Andrea ha parlato durante un’importante incontro del ritorno a scuola a settembre per i tanti studenti e di un recente studio.
Il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, Andrea Crisanti, in un incontro con insegnati, educatori e dirigenti scolastici ha affronto un tema che interessa in molti, ma che fa anche tanto discutere: il ritorno a scuola a settembre. Si, perchè per poter far ritornare gli studenti in classe c’è bisogno di un’organizzazione bene precisa. Ancora non si sa la data d’inizio delle lezioni, forse il 14 settembre come annunciato dal Ministero, ma è ancora tutto in fase di decisione.
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Il virologo Andrea Crisanti durante l’incontro ha parlato delle misure da adottare per rendere sicuro l’ambiente scolastico ed anche dei centri estivi, che sono partiti il 15 giugno. Tutto per evitare il rischio di contagio da coronavirus. Per l’esperto, le barriere di plastica sono inutili, ma necessario sarà il ricambio di aria: “La sicurezza nelle aule dipende anche dal numero dei ricambi d’aria: farne cinque all’ora riduce la carica microbica del 90%”. Ha poi parlato della possibilità di far andare gli studenti con le mascherine e di mantenere il distanziamento sociale, affermando che per gli adolescenti si potrà fare, ma per i bambini delle elementari o dell’asilo sarà irrealistico.
Importanti invece i controlli all’ingresso, vietare l’ingresso dei bambini con la febbre, sorvegliare il personale ed incoraggiare le vaccinazioni antinfluenzali. Il virologo, inoltre, ha invitato le scuole, ma anche i centri estivi a organizzare dei tutorial per insegnanti e genitori, così da rendere chiare a tutti le misure che saranno adottate. Sarà necessario che “i bambini con meno di un anno di età non vanno ammessi perché si possono ammalare. Se un bimbo ha un aumento della temperatura mentre si trova a scuola bisogna pensar a una stanza dove tenerlo per non lasciarlo a contatto con gli altri bambini. Insegnanti e addetti devono sapere che se non si sentono bene o hanno parenti malati devono comunicarlo e non andare a scuola. Inoltre, i presidi devono essere a conoscenza dei luoghi di residenza di personale e, in caso di focolaio, invitare chi vive in quella zona a non presentarsi a scuola se non sta bene”.
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Sempre Crisanti, ma durante un’iniziativa benefica a Vo’ Euganeo, il comune padovano tra i primi focolai in Italia di coronavirus insieme a Codogno, ha dichiarato che i bambini fino a 11 anni non si ammalano di coronavirus. E’ quanto afferma una nuova ricerca che uscirà a breve sulla rivista Nature: “Il paper che uscirà a breve sulla rivista Nature dimostra chiaramente che i bambini di età compresa tra uno e 11 anni non si ammalano anche in presenza di una forte esposizione“. Per poi continuare: “Se permettiamo agli adulti di andare allo stadio, se permettiamo scene di socializzazione nei bar e nei ristoranti, e si pensa addirittura di riaprire le discoteche, non è coerente come atteggiamento tutta questa resistenza nei confronti del mondo della scuola. Gli insegnanti si potrebbero proteggere con le mascherine che funzionano“.
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Voi unimamme eravate a conoscenza delle parole dell’immunologo? Cosa ne pensate? Si potrà ritornare a scuola in sicurezza?
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