Il 19 giugno si festeggia San Romualdo.
Romualdo, nome di origine germanica documentato fin dal VII secolo nelle forme latine di Romualdus, Rumualdus e Romaldus, è composto da hrôm o hroma, “gloria”, “fama” e vald “regnare”, “comandare”, e quindi viene interpretato con il significato di “dominatore glorioso”, “re glorioso”, “che domina gloriosamente”.
Varianti del nome:
- Romoaldo
- Rumoldo
I simboli associati al nome sono:
- numero fortunato: 2
- colore: giallo
- pietra: rubino
- metallo: rame
Santo del giorno: San Romualdo
Per quanto riguarda il santo, il 19 giugno, si festeggia San Romualdo (Ravenna, tra il 951 e il 953 – Fabriano, 19 giugno 1027) monaco e abate italiano, fondatore dell’eremo di Camaldoli e promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell’Ordine benedettino. Romualdo nasce nella nobile famiglia degli Onesti. Il duca Sergio, padre di Romualdo, uomo irascibile e per nulla religioso, dopo una lite con un parente per il possesso di un podere, lo sfida a duello. Romualdo, ventenne, nonostante odi lo spargimento di sangue è costretto dal padre ad assistere allo scontro che termina con l’uccisione dell’avversario. A quella vista Romualdo inorridito corre a nascondersi nel monastero di Sant’Apollinare in Classe nei pressi di Ravenna, per espiare l’omicidio commesso dal padre vivendo quaranta giorni in penitenza. Dopo questo periodo di penitenza si reca presso Marino, un eremita in terra veneziana e lo segue. Qui conosce anche l’abate Guarino, uno dei monaci rifondatori più importanti del X secolo, che lo convince a seguirlo nell’abazia di San Michele di Cuxa in Catalogna dove Romualdo si ferma per dieci anni completando la sua formazione.
Nel 988 ritorna in Italia e si rifugia nell’eremo di Pereo, vicino Ravenna. Rifiuta il ruolo di abate e, una volta giunto nel Monte Fumaiolo, nell’odierna Verghereto, fonda un monastero in onore di San Michele Arcangelo. Viene poi cacciato a vergate, insieme ai suoi discepoli, perché troppo duro nei confronti dei monaci. Intorno al 1001 rifiuta il ruolo di abate di Sant’Apollinare propostogli dall’imperatore Ottone III e ritorna alla vita eremitica. Dopo un anno si reca a Montecassino dove, per un periodo, vive in una grotta, oggi denominata Grotta di Romualdo, nel pressi del Canale di Leme a Parenzo, in Istria. Nel 1014 Romualdo fonda un eremo a Sitria, sul Monte della Strega presso la frazione di Isola Fossara nel comune di Scheggia, in provincia di Perugia. Dopo qualche tempo vi costruisce anche un piccolo monastero, un cenobio, con una chiesa, l’abbazia di Santa Maria di Sitria. Rimane in Umbria quasi sette anni prima di recarsi in Toscana. Ad Arezzo Romualdo incontra un conte di nome Maldolo che gli dona la sua casa immersa in una magnifica selva che dal suo nome si chiama CaMaldoli. Il nostro santo decide di trasformare la casa a ospizio per ospitare i bisognosi e vicino costruisce un eremo per i religiosi contemplativi. A loro egli dà la regola benedettina, modificandola un pò, e nomina gli appartenenti a questo eremo Camaldolesi. Romualdo, ormai in là con gli anni, fonda un altro cenobio nella valle del Castu e qui vicino fonda una cella romita per trascorrere i suoi ultimi anni. Muore il 19 giugno del 1027 in questo luogo, in località Valdicastro, vicino a Fabriano, in solitudine.
La frase che diceva sempre Romualdo è “Presto a letto e presto fuor di letto”.
Unimamme se avete deciso di chiamare vostro figlio come quest’uomo che ha rinunciato ai suoi agi per vivere in solitudine nella parola del Signore vogliamo augurare loro il suo stesso coraggio e la sua stessa fermezza nel prendere le decisioni, senza nutrire dubbi e incertezze. Buon onomastico!
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