Caso Bibbiano: si è chiusa l’inchiesta “Angeli e Demoni” con 24 persone indagate per gli affidi illeciti in Val d’Enza.
Ci sono novità sull’inchiesta circa gli affidi illeciti in Val d’Enza. con 24 persone sono indagate. Citati 155 testimoni, mentre sono 48 le parti offese.
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Unimamme, in questi mesi avrete sentito parlare dello scandalo degli affidi illeciti in Val d’Enza. La Procura di Reggio Emilia ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone all’interno dell’inchiesta Angeli e Demoni. La pubblica accusa ha citato 155 testimoni, mentre sono 48 le varie parti offese, tra le quali l’Unione dei Comuni Val d’Enza, i Comuni di GAttatico e Montecchio, il ministero della Giustizia e la Regione Emilia Romagna.
L’udienza preliminare è fissata per il 30 ottobre prossimo davanti al gup del Tribunale di Reggio Emilia Dario De Luca. Tra gli imputati e protagonisti di questa infausta vicenda ci sono Federica Anghinolfi, , ex responsabile dei servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, la psicoterapeuta Nadia Bolognini e il marito Claudio Foti della onlus Hansel & Gretel. A loro si unisce anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti.
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Le persone coinvolte sono accusate di reati gravi come:
Per quanto riguarda i testimoni, saranno citati dall’accusa i vari investigatori dei Carabinieri che hanno seguito l’indagine, il giornalista e scrittore Paolo Trincia, la direttrice della fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato Elena Buccoliero, l’ex giudice minorile di Bologna Francesco Morcavallo, il direttore generale dell’Ausl di Reggio Emilia Fausto Nicolini.
La deplorevole vicenda, se lo ricordate, riguarda gli “affari” circa l’affido dei minori che venivano allontanati senza reali motivazioni dai genitori, utilizzando bugie, finti abusi e sistemi di “lavaggio del cervello”, disegni manipolati per dimostrare violenze sessuali.
Tra i primi a commentare la vicenda l’avvocato Rossella Ognibene, legale dell’ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione Val d’Enza reggiana, ha commentato su Repubblica: “Federica Anghinolfi potrà esercitare appieno il suo diritto di difesa. Questo avverrà finalmente davanti ad un Giudice in Tribunale e non in piazza o sul web, come purtroppo è accaduto sino ad ora”.
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Unimamme, cosa ne pensate di come si sta evolvendo questa vicenda? Noi ci auguriamo che venga fatta giustizia.
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