Non tutti i succhi di frutta “fanno male” ai bambini: lo studio

I succhi di frutta sono considerati un alimento da non consumare per i bambini. Uno studio americano dimostra però la loro importanza.

Succhi di frutta
Non tutti i succhi di frutta “fanno male” ai bambini: lo studio – Universomamma.it

E’ ormai risaputo che consumare frutta sia importante per prevenire diverse malattie anche nei bambini e negli adolescenti, come l’obesità. La frutta ha numerosi nutrienti tra i quali le vitamine, i minerali e le fibre alimentari. Le linee guida per la salute raccomandano un’assunzione giornaliera costante per i bambini e gli adolescenti di età compresa tra i 2 e gli 8 anni. E’ però importante consumare frutta fresca a pezzi e non processata. I succhi di frutta sono sconsigliati per i bambini al di sotto di un anno sopratutto per la presenza di zuccheri aggiunti e per il quantitativo esiguo di frutta.

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Bere succhi di frutta 100% da bambini aumenta il consumo di frutta da grandi: lo studio

Un recente studio dei nutrizionisti della Boston University e pubblicato sulla rivista scientifica BMC Nutrition ha stabilito che se si abitua i bambini in età prescolare a bere succhi di frutta al 100% (senza zuccheri aggiunti)significa abituarli a consumare regolarmente frutta e verdura quando diventano più grandi, senza che ciò abbia ripercussioni sul peso.

Per effettuare questo studio sono stati racconti dati su 100 bambini che avevano partecipato ad un altro studio che ha raccolto informazioni sulle loro abitudini e sulla salute da quando avevano 3-6 anni e sono stati seguiti per 10 anni. Ogni anno venivano raccolti i dati sulle loro abitudini alimentari.

Andando ad analizzare i dati, i nutrizionisti hanno stabilito che chi da bambino era stato abituato a bere almeno 230 ml di succo al giorno consumava, una volta diventato adulto, consumava circa una tazza in più di frutta in generale e mezza tazza (una tazza sono 236 ml) in più di frutta con la buccia al giorno rispetto a chi, invece, da piccolo aveva bevuto abitualmente 100 ml di succo ogni giorno, o anche meno. Riportando i consumi a un indice che definisce l’aderenza alle linee guida, chiamato Healthy Eating Index (HEI), i primi, nei dieci anni analizzati, avevano in media un valore di sei punti più alto di quelli con il più basso consumo di succo di frutta. Infine, non vi era alcuna associazione tra il consumo di succo di frutta e il cambiamento di BMI (indice di massa corporea) durante l’infanzia.

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I ricercatori hanno poi affermato che i ragazzi che da bambini avevano bevuto pochi succhi crescendo li avevano abbandonati e non consumavano nemmeno la frutta. Gli altri, invece, diminuivano il consumo di succhi ma non quello di frutta, e avevano una probabilità, da adolescenti, di rientrare nelle linee guida nutrizionali sulla frutta 3,8 volte superiore rispetto a chi da bambino ne consumava di meno.

Bisogna però fare due considerazioni importanti. La prima è che lo studio è stato in parte finanziato dall’associazione dei produttori di succhi di frutta Juice Products Association, ma sembrerebbe che non abbia interferito. Inoltre, in passato ci sono stati altri studi che hanno messo in luce come i succhi possono apportare più calorie del necessario, perché contengono molti zuccheri, sommando quelli naturali a quelli aggiunti.

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Voi unimamme date ai vostri figli i succhi di frutta? Quanti ne consumano al giorno? Scegliete quelli senza zuccheri aggiunti e 100% frutta?

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