Resi noti i dati suoi matrimoni forzati ai quali sono sottoposti numerose bambine. Non è però l’unica pratica terribile per le donne.
L’UNFPA, l’Agenzia delle nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, ha presentato un report annuale molto importante. Nel report viene evidenziato il problema mondiale delle pratiche alle quali sono sotto poste le donne, come ad esempio le mutilazioni genitali femminili ed i matrimoni precoci e senza consenso.
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La pratica più diffusa contro le donne è quella del matrimonio precoce e forzato. Vi abbiamo raccontato diversi episodi nei quali bambine, perchè si tratta di ragazzine che non hanno nemmeno 16 anni, sono costrette a sposare uomini che hanno molta differenza d’età. I dati che l’UNFPA ha reso noti sono sconvolgenti: nel mondo ogni giorno si verificano 33.000 matrimoni e ci sono 650 milioni di donne e ragazze che si sono sposate da bambine ed entro il 2030 se ne aggiungeranno altre 150 milioni. Terribile, se si pensa che i matrimoni tra minori sono vietati.
Sono diverse le associazioni che s’impegnano per eliminare o almeno rallentare questo terribile fenomeno, ma per via della crescita della popolazione il numero assoluto delle ragazze che la subiscono è in aumento. Le bambine che vengono obbligate a sposarsi in età molto giovane molto spesso abbandonano la scuola, hanno problemi legati alla gravidanza o al parto, vengono escluse dalla società e molto spesso subiscono violenza di genere e minacce continue dal loro “sposo”. Non possono muoversi liberamente, ma devono solo pensare alla casa ed ad eventuali figli. Il matrimonio precoce spesso costa la vita alle ragazze, considerando che le complicanze legate a gravidanza o parto o anche a causa di suicidi.
In molti casi sono le famiglie delle ragazze a decidere di dare in sposa le proprie figlie a causa di condizioni di vita disagiate. Nel posti dove i matrimoni precoci sono maggiori è maggiore anche il livello di povertà della popolazione. Esempi vengono dallo Yemen, dove oggi il 65% delle ragazze si sposa prima di compiere i 18 anni, mentre era il 50% prima dell’inizio del conflitto che ha colpito il Paese. O dalla Tanzania, dove le difficoltà economiche procurate dall’alternarsi di siccità, inondazioni e tempeste, spingono più famiglie delle comunità rurali a cedere in spose le figlie bambine in cambio di somme di denaro.
Un’altra pratica terribile della quale le vittime sono sempre le donne è la mutilazione genitale femminile praticata sulle bambine, descritte dall’UNFPA “come una violenza di genere approvata dalla società, parte integrante di un sistema patriarcale che sancisce il potere maschile sulle donne (sebbene l’atto in sé sia di solito eseguito da donne più anziane)“. Anche questa pratica è vietata in moti Paesi, ma viene lo stesso praticata anche in condizioni igieniche pessime.
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Anche in questo caso il dato è terribile: ci sono, nel 2020, 200 milioni di donne e ragazze che sono state sottoposte a una qualche forma di mutilazione dei genitali in 31 paesi del mondo, inclusi paesi occidentali. Inoltre, si è stimato che ci sarebbero 4,1 milioni di donne e bambine che rischiano di subirle.
Le FGM si basano su convinzioni errate: migliorano la fertilità, aumentano il piacere sessuale per gli uomini, sopprimono la sessualità femminile, portano a una migliore igiene, prevengono l’infedeltà, si conformano alle esigenze delle istituzioni religiose o si traducono in accettazione da parte della comunità. Vengono eseguite per sostenere la purezza, l’onore e di una ragazza, per renderla più “sposabile” e per controllare la sua sessualità.
Dall’UNFPA ci tengono a sottolineare che tanti cambiamenti in positivo nel corso degli anni sono avvenuti, ma che sono le nuove generazioni che devono essere da portavoce per eliminare queste pratiche dannose all’interno delle comunità: “Sempre più elementi attestano che le nuove generazioni rifiutano gli stereotipi di genere e la preferenza per il figlio maschio, in Cina e altrove (OMS, 2011). Nei paesi con un’elevata incidenza di mutilazioni genitali femminili, le adolescenti sono più inclini, rispetto alle donne più anziane, a respingere questa pratica con un’opposizione che in alcuni paesi supera il 50% (UNICEF, 2020)”.
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Voi unimamme eravate a conoscenza di queste terribili pratiche? Cosa ne pensate?
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