E’ stata avviata al Meyer di Firenze la terapia Car-t, una nuova terapia, per i piccoli pazienti malati di tumore e i risultati su un bambino di 10 anni malato di leucemia rappresentano una nuova speranza.
All’ospedale pediatrico Meyer di Firenze è stata applicata a un paziente di 10 anni affetto da leucemia, la terapia Car-t, (Chimeric Antigens Receptor Cells-T) una terapia che si pratica su pazienti che hanno un tumore al sangue che non risponde purtroppo alle cure tradizionali o al trapianto. A distanza di un mese, gli esami hanno mostrato “che la cura ha effettivamente azzerato la presenza di cellule malate nel midollo”
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Secondo studi recenti la terapia Car-t può dare un’altra possibilità ai pazienti recidivi per vincere la malattia. Purtroppo non tutti i pazienti possono essere sottoposti a questa terapia, devono sussistere determinate condizioni cliniche. Sono soltanto tre al momento in Italia i centri pediatrici che hanno attivato questa terapia d’avanguardia:
Come si legge nel portale dell’ospedale: “È con un bambino di dieci anni, affetto da una leucemia resistente a ogni tipo di terapia, che il Meyer è entrato nell’era delle Car-t”. Come ha spiegato Alberto Zanobini, direttore generale dell’ospedale, un anno e mezzo fa l’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha reso la terapia da parte del SSN rimborsabile e l’ospedale non si è perso questa possibilità visto che le terapie geniche rappresentano il futuro. Come spiega il direttore al Sky24, per affrontare questa sfida che è iniziata in piena pandemia “abbiamo puntato su un imponente lavoro di squadra che ha coinvolto tanti nostri professionisti: ognuno di loro ha messo a disposizione la propria competenza per aiutare questo paziente”
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Il bambino di dieci anni che non rispondeva alle cure tradizionali è stato sottoposto a maggio al Meyer a questa terapia che si basa sull’azione dei linfociti T, che nel caso dei tumori del sangue, non riescono a svolgere la loro funzione. Il farmaco è prodotto in 3 fasi grazie alle cellule stesse del paziente:
“Si tratta di una terapia molto costosa che comporta una spesa di 320mila euro a trattamento: il costo medio viene quasi dimezzato dall’accordo negoziale stipulato tra Aifa e l’azienda produttrice” si legge sul sito dell’ospedale.
Al momento dopo un mese dal trattamento, non ci sono cellule malate nel midollo del bambino e questi risultati non erano mai stati raggiunti nei precedenti trattamenti che il bambino ha fatto. Come ha detto Claudio Favre, responsabile del Centro di Oncoematologia pediatrica del Meyer “In passato per questo piccolo avremmo solo potuto iniziare il percorso delle cure palliative. Oggi la ricerca scientifica ci offre questa ulteriore possibilità che abbiamo voluto sperimentare, credendoci fino in fondo. Per noi comincia una nuova epoca”
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