La Polizia Postale sequestrato un ingente materiale pedopornografico. Presenti anche i neonati tra le vittime dei pedofili. La maxi operazione.
La Polizia Postale ha sgominato una rete di pedofili italiani che usando una nota piattaforma di messaggistica era solita scambiarsi immagini e video a sfondo pedopornografico. E’ stata un’operazione complessa che ha visto il coinvolgimento di più di 200 investigatori del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online e del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino con il coordinamento della procura di Torino.
LEGGI ANCHE —> BAMBINI DAI 3 MESI AI 14 ANNI VITTIME DI UNA ENORME RETE DI PEDOFILI: 30 MILA PERSONE COINVOLTE
A dare l’annuncio della maxi operazione contro i pedofili, è la stessa Polizia Postale. Dopo l’indagine sono stati eseguiti 50 decreti di perquisizione, arresti per aver diffuso e prodotto materiale pedopornografico.
Per tre di loro sono scattate le manette in quanto avevano a loro disposizione un ingente quantitativo di materiale pornografico avente ad oggetto minori. Sono stati sequestrati, per fortuna, migliaia di files. L’indagine è il frutto di una proficua sinergica collaborazione di tipo internazionale con il National Child Exploitation Coordination Center (NCECC) canadese che ha consentito di riscontrare tra gli utenti di una nota piattaforma di messaggistica istantanea comportamenti in violazione delle regole del portale integranti i reati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
LEGGI ANCHE — > “MADDIE VENDUTA AI PEDOFILI”: I SOSPETTI SULLA BIMBA SCOMPARSA | FOTO
Gli indagati hanno tra i 19 ed i 50 anni e conducono tutti una vita regolare tra lavoro e famiglia. I files che gli investigatori hanno sequestrato e poi analizzato hanno “contenuti raccapriccianti“. Ci sono foto di nudo nelle quali avvengono delle vere e proprie violenze sessuali. In molte foto o video a subire violenza sono i neonati, in alcuni casi, una cosa terribile, il materiale è stato “autoprodotto in ambito familiare“, come fanno sapere dalla Polizia Postale. Grazie ai nickname gli investigatori sono riusciti a risalire ad i vari profili dei pedofili riuscendo a dare nome ad ogni soggetto.
Le indagini sono andate avanti per un anno e sono iniziate da Torino, perché gli investigatori hanno individuato qui uno de membri di questa comunità virtuale che ha seguaci in tutt’Italia, per poi proseguire in 15 Regioni Italiane.
Bisogna fare sempre attenzione quando si naviga sul web o si frequentano chat di messaggistica istantanea, anche nel condividere le foto dei nostri figli.
LEGGI ANCHE —> BAMBINO DI 11 ANNI VIOLENTATO: ATTIRATO CON UN GIOCO ELETTRONICO
Voi unimamme eravate a conoscenza di questa maxi operazione?
Per restare sempre aggiornato su notizie, ricerche e tanto altro continua a seguirci sui nostri profili FACEBOOK e INSTAGRAM o su GOOGLENEWS.
In base al tipo di lavoro che fate (o allo stato della gravidanza) potreste dovere…
Seggiolino in auto obbligatorio per i bambini: ecco cosa dice il Codice della Strada (e…
Più batteri che nel gabinetto: un oggetto davvero comune nelle case di chi ha bambini…
No, la genitorialità non deve essere per forza privazione del sonno: ecco cosa potete fare…
Quale posizione ha il vostro bambino in grembo? Non serve un'ecografia: puoi scoprirlo seguendo i…
Il cibo uccide: in Italia e in Europa ogni anno sono troppi i minori di…