L’8 luglio si festeggia Sant’Alberto. Scopriamo origine, significato di questo nome per bambino e la storia del Santo ricordato oggi.
Il nome Alberto deriva dal germanico Adalberto, composto da adal “nobile” e beraht, “brillante”, “illustre”. Ma il primo elemento può anche essere ricondotto alla radice ala, “tutto”, attribuendo al nome significati come “chiarissimo”, “famosissimo”, “illustrissimo”. Chi porta questo nome è una persona modesta e gentile, brillante e molto apprezzato. Ama incondizionatamente ma non accetta tradimenti di alcun genere, sia nel rapporto di coppia che nelle amicizie.
Varianti del nome:
- Alperto
- Ulberto
- Adalberto
- Ulperto
Varianti del nome al femminile:
- Alberta
- Adalberta
I simboli associati al nome sono:
- numero fortunato: 4
- colore: blu
- pietra: zaffiro
- metallo: oro
Santo del giorno: Sant’Alberto da Genova
Per quanto riguarda il santo, l’8 luglio, si festeggia Sant’Alberto da Genova (Genova, 1090 – Sestri Ponente, 8 luglio 1180), un religioso italiano. La data di nascita di Alberto risulta incerta, infatti secondo alcuni fonti sarebbe nato nel 1095, e incerti sono anche il luogo di nascita e l’anno della sua morte. Alcune fonti, le più attendibili, lo vedono nascere nel genovese e trascorrere la sua infanzia facendo il pastore. Alberto è un monaco eremita che vive sulle colline di Sestri Ponente, così come riportato sulla grotta in cui vive la maggior parte dei suoi anni. Secondo l’unica biografia arrivata fino ai nostri tempi e conservata, gelosamente, nell’archivio della parrocchia di San Giovanni Battista di Sestri Ponente, Alberto scopre la sua vocazione fin da ragazzo e tra il 1110 e il 1115 segue l’esempio dell’eremita Giovanni che vive sulle stesse colline di Sestri Ponente.
Tra il 1120 e il 1125 Alberto entra nell’Abbazia di Sant’Andrea con la mansione di cuoco. Nel 1129, al momento della scissione fra l’ordine dei benedettini e quello dei cistercensi, sceglie la regola cistercense e rimase nell’abbazia. Resosi conto, però, di non avere la stessa cultura dei suoi confratelli decide di lasciare la piccola comunità.
Tra il 1140 e il 1150 Alberto, che aspira a vivere nella preghiera e in solitudine, si ritira in una grotta alle pendici del monte Contessa, in una pianura chiamata “la rocca”, alle spalle di Sestri Ponente, dove rimane per molti anni da eremita fino alla sua morte.ricevendo, di tanto in tanto, la visita dei cuoi confratelli che gli portano i viveri per il sostentamento.
La fama dei suoi miracoli cresce a dismisura tanto che la gente del popolo comincia il pellegrinaggio verso il suo rifugio.
Una leggenda devozionale narra che il cibo da lui cucinato si “moltiplicava miracolosamente” in modo da sfamare i poveri.
Alberto muore, nella grotta, nel suo eremo, ultraottantenne l’8 luglio del 1180. Papa Innocenzo IV lo canonizza il 7 luglio del 1244.
Alberto è il santo patrono di Sestri Ponente dove a lui è dedicato un Santuario.
Unimamme, se avete deciso di chiamare vostro figlio come quest’uomo che ha rinunciato alle sue ricchezze materiali per vivere nella preghiera e nella solitudine vogliamo augurargli la sua stessa tenacia e il suo stesso coraggio. Buon onomastico!
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