Gianluca e Flavio sono i due giovanissimi morti per droga a Terni. Ora è stato arrestato il pusher 41enne che ha venduto loro la dose fatale.
Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, sono i due adolescenti di 16 e 15 anni che sono stati trovati morti la mattina del 7 leglio scorso dai rispettivi genitori. La sera prima avevano assunto metadone datogli da un pusher.
LEGGI ANCHE —> I RAGAZZI ITALIANI E L’ABUSO ALLA CIECA DELLE DROGHE, UN TREND PREOCCUPANTE
A Terni due famiglie e tanti ragazzi coetanei di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, di 16 e 15 anni, stanno vivendo un dramma. Nella mattina del 7 luglio scorso i due adolescenti sono stati trovati privi di vita dalle rispettive famiglie. Silvia, la madre di Flavio, medico, ha tentato di rianimare il figlio esanime. Maria Luisa Peralta, madre di Gianluca, ha cercato di farsi aiutare da una vicina nel rianimare il figlio, in attesa dell’ambulanza. Dalle testimonianze dei genitori e degli amici dei due adolescenti, raccolte sul Corriere, pare che Flavio e Gianluca fossero ragazzi come tanti altri.
LEGGI ANCHE —> RAGAZZI E COCAINA: LA PRIMA DOSE GIA’ A 12 ANNI: è ALLARME
Flavio, il maggiore, leggeva libri di fisica quantistica e giocava a rugby, inoltre era il miglior amico di Gianluca, figlio del medico Fabio Presuttari, che aveva progettato di portare i ragazzi a fare le vacanze a Ostia. Flavio abitava con la mamma in una zona residenziale di Terni, a Villa Parma. I due si erano conosciuti grazie alle mamme, che avevano frequentato lo stesso gruppo catecumenale di preghiera. Gianluca aveva fatto il chierichetto e stava per iniziare il volontariato al Comune. Entrambi frequentavano il quartiere San Giovanni, dove abitava Gianluca con la famiglia.
Secondo quanto riportato dal procuratore della Repubblica di Terni, Alberto Liguori, già lunedì sera, il 6 luglio, alcuni amici dei due giovani si sarebbero accorti che i ragazzi non stavano bene. Quella sera c’era stata una partita di pallone, nel quartiere San Valentino, presso un campetto vicino allalloggio di religiosi, ma i due non avevano voluto partecipare. Uno degli amici ha notato uno dei due ragazzi vomitare sostanze biancastre, ma non si è allarmato. Il pusher che ha venduto il metadone a Flavio e Gianluca, Aldo Maria Romboli, di 41 anni, ora sottoposto a fermo con l’accusa di morte come conseguenza di un altro delitto, ha dichiarato di aver venduto la sostanza già in altre occasioni ai ragazzi. I due giovani avrebbero assunto il metadone in un parco vicino a casa di uno dei due.
Ora però bisogna aspettare il risultato dell’autopsia per stabilire se sia stato proprio il metadone venduto per 15 Euro a causare la tragedia o se Flavio e Gianluca possano magari aver mischiato il metadone con altre sostanze. Uno degli amici infatti ha rivelato a Fanpage: “ho sentito dei loro compagni che cercavano la codeina. L’avranno sentito in uno di questi video di trapper che circolano oggi, magari per farsi un po’ ganzi, alla fine hanno 15 anni”. Il padre di Flavio ha aggiunto: “sapevo che mio figlio e forse anche Gianluca ogni tanto fumavano, tutto qui“. L’uomo ha detto che secondo lui ci vorrebbe un controllo più attento del territorio e che le leggi per reati di spaccio dovrebbero essere meno permissive, altrimenti non verrà mai eliminato il rischio che si verifichino altre tragedie come quella del figlio e del suo amico.
Da parte sua il Procuratore Liguori, per questo caso, ha parlato di responsabilità collettiva, ammettendo che forse non sono riusciti a fare il loro dovere. Ora per le forze dell’ordine è il momento di cercare la verità, perché “non vedo responsabilità genitoriali ma sociali sì” sottolinea il Procuratore. Mentre le indagini proseguono per scoprire la dinamica dei fatti e il pusher, noto tossicodipendente, si dice distrutto, sempre il Procuratore Liguori ha messo l’accenno sulla dimestichezza con il mondo delle droghe che hanno dimostrato i ragazzi. Infine, la morte di Flavio e Gianluca, ha comprensibilmente scosso profondamente la comunità di Terni. Chi li conosceva è affranto e sostiene che non se lo meritavano, il sindaco Leonardo Latini ha deciso di proclamare il lutto cittadino nel giorno del funerale, ancora da stabilire. Il tenente colonnello Stefano Verlengia, a capo del Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri di Terni, su Fanpage ha aggiunto che sia le istituzioni che gli adulti hanno fallito, non essendo riusciti a trasmettere ai giovani la percezione del rischio nel consumo di droga. Unimamme, questa storia, col suo tragico esito, magari può servire a rendere i ragazzi più consapevoli del pericolo, voi cosa ne pensate di quanto accaduto?
LEGGI ANCHE —> DIPENDENZE NEI RAGAZZI: COSA DEVONO SAPERE I GENITORI
Per restare sempre aggiornato su richiami, notizie e tanto altro continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram o su GoogleNews.
Quando il termine della gravidanza si avvicina, molte donne iniziano a interrogarsi sul momento del…
Il parto rappresenta il culmine della gravidanza, un'esperienza unica che si differenzia per ogni donna.…
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…
Il parto naturale rappresenta una scelta consapevole e informata per molte donne che desiderano vivere…
La relazione tra cani e bambini è da sempre fonte di dolci immagini e racconti…
Il sonno dei neonati è una tematica che cattura l'attenzione di genitori in tutto il…