Coronavirus e misure di prevenzione nelle scuole. Il parere del professor Andrea Crisanti.
Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, direttore del dipartimento di microbiologia e virologia, già professore di parassitologia molecolare presso l’Imperial College di Londra, ha detto la sua sulle misure di prevenzione da adottare nelle scuole in vista della loro riapertura a settembre.
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In questo periodo si fa un gran parlare, non senza polemiche, delle misure di sicurezza per la prevenzione dei contagi di Coronavirus da adottare nelle scuole per la loro riapertura a settembre. È fondamentale, infatti, che bambini e ragazzi tornino in classe, dopo lunghi mesi di assenza e di didattica a distanza, che non sempre purtroppo è stata efficace e non sempre è stata disponibile per tutti i bambini. È importante che bambini e ragazzi tornino sui banchi di scuola per l’apprendimento in presenza, con un rapporto diretto con gli insegnanti, e per tornare a socializzare con i compagni. Allo stesso tempo, però, è fondamentale osservare quelle regole di sicurezza che riducano i rischi di contagio da Covid-19. Il rischio altrimenti è di tornare indietro di mesi. Igienizzazione degli ambienti, distanziamento fisico, lavaggio delle mani e uso delle mascherine sono le regole di base. Ma si riuscirà a farle rispettare a scuola? Come verranno applicate? Soprattutto come si potrà mantenere il distanziamento fisico di un metro tra gli alunni in classi spesso piccole e affollate? Qui sta tutta la difficoltà.
Mentre le scuole stanno ripensando e riorganizzando le classi per accogliere gli alunni all’inizio del nuovo anno scolastico, il professor Andrea Crisanti, esperto di microbiologia e parassitologia, noto per aver condotto lo studio sui casi di Coronavirus a Vo’ Euganeo e aver dettato le politiche sanitarie che hanno permesso il contenimento dell’epidemia in Veneto, è intervenuto sulle misure di prevenzione per le scuole. Crisanti è noto anche per le sue affermazioni nette, drastiche e sincere, fuori dalle righe. Nemmeno in questo caso si è risparmiato. Secondo il professore, “qualsiasi misura di prevenzione nelle scuole per i ragazzi dai 6 ai 13 anni sono inutili”, visto che “una volta usciti da scuola possono fare quello che vogliono”. Così ha detto Crisanti, intervenendo come ospite alla trasmissione In Onda su La7.
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Secondo il professore, prima ancora delle misure di sicurezza e prevenzione anti-Covid-19, è importante la vaccinazione influenzale per la prossima stagione. “La prima cosa da fare – ha spiegato – è implementare il più possibile la vaccinazione influenzale… Perché, così, per lo meno se un ragazzo sta male non blocchiamo la classe, non ci facciamo prendere dal panico… perché l’influenza è un fattore confondente e drammatico”. Poi, ha aggiunto Crisanti, “i ragazzi che vengono da aree geografiche dove ci sono contagi o cluster non vanno a scuola. Punto“.
Questa è la strategia da adottare secondo Crisanti:
Dopotutto è la stessa che lui è riuscito a imporre al Veneto, che grazie a un elevato numero di tamponi ha evitato le conseguenze drammatiche in numero di contagi e morti che invece ha vissuto la vicina Lombardia.
In vista del rientro degli studenti in classe, alcune regioni italiane si sono dotate di un manuale operativo con le norme di sicurezza da adottare in classe da settembre, tra cui le regole sulla disposizione dei banchi per mantenere il distanziamento fisico tra gli alunni.
Nel frattempo, giovedì 16 luglio è in programma un incontro tra i sindacati della scuola e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, per parlare del protocollo di sicurezza per le scuole e dell’avvio del nuovo anno scolastico. Come annuncia Orizzonte Scuola.
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Informazioni aggiornate in tempo reale sulla diffusione dei casi di Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.
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