In un suo recente libro un professore emerito della Kent University accusa i genitori di non aver saputo educare e dare limiti ai figli.
Unimamme, sulla generazione millenials abbiamo già sentito numerose opinioni, ora ne aggiunge una anche il professore emerito della Kent University Frank Furedi.
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I cosiddetti millenials sono quelle persone nate tra gli anni Ottanta e il 1994. Di recente, il professor Frank Furedi ha pubblicato un libro: Why Borders matter spiegando come l’assenza di limiti in una generazione abbia dato origine a persone molto infantili. Mentre si preparava per una discussione sui limiti il sociologo stava indagando gli elementi di crisi identitaria nei bambini scoprendo che la mancanza, appunto di limiti, potrebbe essere la spiegazione sul perché i bambini e ragazzi si comportino in modo confuso e difensivo. Il sociologo ha iniziato a indagare i cambiamenti della società negli ultimi decenni.
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Per esempio Furedi ha sottolineato che uno degli aspetti dello sviluppo dei piccoli è che si inizia a combattere contro i genitori e da lì si costruisce la forza interiore e la fiducia. Se questo non avviene allora, facilmente, si avrà una generazione che non vuole crescere o che se lo fa, lo fa a 30 anni e non a 20. Secondo l’ufficio per le statistiche nazionali inglese le persone raggiungono traguardi importanti nella vita sempre più tardi. Gli inglesi ottengono un lavoro a tempo pieno, se ne vanno dalla casa dei genitori, o hanno figli più tardi rispetto alle altre generazioni. Furedi ha evidenziato la manzanza di limiti nella vita privata, nel rapporto tra genitori e figli, tra pubblico e privato, ecc…
“Ogni limite, confine, tra adulti e bambini ora viene guardato con sospetto, viene messo in questione il limite storico tra adulti e bambini”. Secondo il sociologo ogni forma di distinzione culturale che ha dato significato all’esperienza umana ora viene contestato. Furedi precisa che non tutto è perduto e che questa condizione può essere reversibile, però bisogna prendere il giudizio morale in modo più serio. Essendo moralmente più critici si potranno allevare bambini molto più amanti della libertà e più aperti. Per lui smantellare i limiti ha nuociuto al processo di socializzazione che i genitori usano per trasmettere valori ai figli. in questo modo la transizione dall’infanzia all’adolescenza richiede più tempo e così pure quello dell’adolescenza all’età adulta.
Furedi ha detto di aver visto 18enni fare shopping con le madri indicando loro cosa indossare e padri che indossano gli stessi vestiti dei figli e ascoltano la stessa musica. I ragazzi possono trovare migliori amici tra i coetani, hanno invece bisogno di una figura adulta a cui ispirarsi. Inoltre i bambini si comportano da piccoli adulti. Secondo Furedi questo accade più spesso nelle nazioni anglo americane.
Senza la disciplina dei confini c’è anche poco da guidare le persone mentre si fanno strada nel mondo. Per l’esperto c’è un paradosso per cui i giovani sono stati allevati senza affrontare il giudizio dei genitori per le loro azioni, quindi quando si trovano nel mondo faticano ad accettare quello degli altri. Per esempio negli anni si è diffusa l’idea che certi argomenti non vadano discussi perché turbano le persone, secondo lui questi limiti sono creati solo per impedire a chi ha opinioni diverse di esprimersi.
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Unimamme, cosa ne pensate di queste opinioni espresse sul Daily Mail?
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