Ragazza transgender di 13 anni si è rivolta al Tribunale per chiedere che le venga concesso di cambiare nome e sesso. I genitori sono con lei.
Questa è la storia di due genitori che stanno facendo di tutto per aiutare la figlia 13enne a sentirsi bene con se stessa. La figlia, Greta, è trasgender ed il suo problema è che all’anagrafe è state registrata come Marco. Un nome che non le appartiene più, che gli era stato dato prima di fare coming out. La sua storia è stata raccontata anche dalla trasmissione televisiva le Iene. Adesso i suoi genitori sono andati al tribunale di Ravenna per chiedere il cambio nome per la figlia: “Mia figlia è Greta ed è giusto che si chiami Greta. Mi sembra assolutamente normale che chi ha un nome venga chiamato con quello”.
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La mamma di Greta, Cinzia, sta facendo di tutto affinchè la figlia posso essere riconosciuta anche dallo Stato con il nome che si sente suo e non con Marco. Inoltre, al giudice hanno chiesto il cambio il nulla osta all’intervento chirurgico per il cambio di sesso. Intervento che avverrà solo alla maturità della ragazza, come conferma la madre: “Per l’intervento c’è tempo, deciderà lei da grande“.
La storia di Greta ha inizio 10 anni fa, i genitori avevano notato dei cambiamenti quando era molto piccola: “Ci siamo accorti che nostro figlio Marco dimostrava sensibilità e atteggiamenti da bambina intorno a 3 o 4 anni. Inizialmente non capivamo, poi con il tempo la verità è emersa in maniera sempre più nitida. Non è stato semplice, non lo è stato per me e non lo è stato per suo padre, dal quale mi ero già separata”. I dubbi, poi la consapevolezza: “Mi sono messa a studiare, ho letto tutto quello che c’era da leggere. Ci siamo confrontati con degli esperti e abbiamo deciso di accompagnare Greta”.
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Greta ha anche un fratello gemello e sia per la sua famiglia e sia per i suoi amici, “Greta è Greta”. Dove ha molta difficoltà è quando si trova a scuola e si deve sentire chiamare con un nome che ormai non sente suo. Adesso dovrà iniziare il liceo e la speranza è che l’iter del cambio del nome possa avvenire prima dell’inizio del prossimo anno scolastico, anche se la nuova scuola si è resa disponibile: “Nella nuova scuola non dovrebbe avere problemi, il loro approccio mi è piaciuto molto. Quando abbiamo chiesto di poter parlare con gli altri genitori ci è stato detto che non ce n’era bisogno perché lei non è diversa da nessun altro“.
Greta in precedenti interviste aveva dichiarato: “Intorno ai tre anni, quando si forma l’identità di genere, ho iniziato a sentire che c’era qualcosa dentro di me che non riuscivo a cosa fosse. Mi sentivo male. Poi intorno ai sei anni, quando ho iniziato ad andare a scuola, ho capito cos’era. C’era uno spogliatoio e io volevo andare in quello delle femmine, ma la maestra mi guardava malissimo e mi diceva che dovevo andare in quello dei maschi. Lei chiaramente non poteva sapere, ma io ci sono stata malissimo“.
Nell’ambito del ricorso, il giudice Antonella Allegra ha chiesto un parere alla Procura di Ravenna: dal Pm Cristina D’Aniello, che è giunto favorevole. Adesso si deve aspettare la decisione definitiva.
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