Quanto è importante per i bambini leggere? Moltissimo. E con l’aiuto delle fiabe è possibile sviluppare e stimolare la loro fantasia.
La lettura è in generale una pratica a cui ogni bambino dovrebbe avvicinarsi in tenera età. Leggere fa bene alla mente e al cuore. Non solo permette di conoscere nuove cose e viaggiare stando seduti, ma consente di sviluppare la fantasia dei bambini e fargli vincere le loro paure.
In un momento in cui la lettura è sempre più disuale, è importate che i bambini si approccino a questa sia attraverso un libro di carta sia con un kindle.
Tuttavia per far sì che inizino ad innamorarsene, bisogna che siano i genitori, inizialmente, a leggergli qualcosa.
Ad esempio un momento molto carino da trascorrere con i propri figli sarebbe quello di leggere loro, quando ancora sono piccoli, una bella fiaba o prima di andare a dormire o in un momento di relax della giornata. È importante che i piccoli inizino a vedere i libri come fonte da cui imparare nuove cose ed esplorare un pò di più il mondo. E la presenza dei genitori durante il momento della lettura serve proprio a questo.
La fiaba non deve solo essere un racconto, ma un mondo da scoprire e in cui far entrare il bambino, in modo tale che sia lui stesso a diventare protagonista della lettura. Nel panorama italiano ci sono tante fiabe che hanno riscosso un grandissimo successo tra i bambini, come: Cappuccetto Rosso, Il brutto anatroccolo, I tre porcellini, Pollicini, Hansel e Gretel, Riccioli d’oro, Il soldatino di piomobo.
Il bello di queste è che il genitore, attraverso la lettura, può aiutare il bambino a decidere in quale personaggio impersonificarsi. Ad esempio una domanda che si potrebbe porre al bambino è: “In Capuccetto rosso, cbi ti piacerebbe essere? La nonna, il lupo o la bambina?”. Magari in questo modo il piccolo, divenendo lui stesso il protagonista della storia, si appassiona di più e si sente maggiormente coinvolto.
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Sulla lettura ci sono tantissime scuole di pensiero: c’è chi sostiene che sia necessario far iniziare a leggere i bambini fin da quando sono piccoli, chi invece ritiene di avviarli alla lettura alle scuole elementari e chi invece quando sono loro stessi a manifestare un interesse. Di una riflessione un pò diversa è la psicopedagogista, Evi Crotti, come ha dichiarato in un’intervista su Nostrofiglio: “Non esiste un’età giusta per leggere una fiaba: molto dipende dalla maturità e dalla sensibilità del bambino”.
Dunque per fare in modo che i bambini continuino a leggere e non si disinnamorino della lettura, è consigliato procedere per step. Nel senso che per ogni età c’è una lettura più adatta. Quindi iniziare subito con il leggere delle fiabe lunghe e piene di eventi può portare i piccoli ad annoiarsi facilmente e ad associare al momento della lettura, un sentimento negativo e di oppressione. Tanto che, per i primi anni di vita, è consigliato leggere qualcosa di leggero e molto breve per poi passare verso i quattro anni a racconti più importanti come Cenerentola, La bella addormentata nel bosco, Biancaneve. Concetto ribadito dalla pedagogista Crotti, su Nostrofiglio:
“Nel primo anno di vita ci si potrebbe limitare alle ninna nanne e alle canzoncine. Fino ai due anni invece si potrebbe passare a filastrocche e brevi storielle, anche frutto della creatività e della fantasia del genitore. Per poi passare alle fiabe classiche attorno ai tre/quattro anni, quando il bambino può capirne il significato e trarne insegnamento”
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Tuttavia ogni fiaba ha la capacità di stimolare e sviluppare la fantasia di ogni bambino. Infatti quell’atmosfera magica e surreale contribuisce a creare immagini che fino ad adesso non avevano mai visto.
Nel momento in cui i bambini si avvicinano alla lettura e iniziano a capire trame, eventi e morali di ogni fiaba è possibile che possano rivolgere delle domande un pò inusuali ai propri genitori, magari facendo delle richieste su letture più spaventose e cruente che difficilmente una mamma o un papà leggerebbe. Questo tipo di richieste avvengono o perché un amichetto ha raccontato al piccolo la storia di una fiaba che lo ha incuriosito o perché ne è venuto a conoscenza a scuola. Ne derva così per il bambino una doppia funzione: o quella di fare i conti con le proprie paure o di conoscere una nuova realtà con cui fino ad adesso, il bambino non si era ancora interfacciato. A sostenerlo, ancora la dottoressa Crotti, su Nostrofiglio:
“Spesso i bambini avvertono il desiderio di storie spaventose per esorcizzare le proprie paure. Bisogna però evitare di creare nel bambino timori che sono solo proiezioni dell’adulto, come versi minacciosi associati a personaggi antagonisti, che possono far nascere ansie infondate “.
Insomma pare che per far iniziare a leggere i più piccini sia necessario attraversare una serie di passaggi fondamentali che possono portarli ad innamorarsi di questo mondo, oggi così ostico, ma un tempo ammirato e amato da tutti: grandi e bambini.
E voi Unimamme leggete le fiabe ai vostri figli?
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