Ritrovati 23 bambini rapiti: erano ridotti come schiavi

Ritrovati 23 bambini rapiti e ridotti come schiavi: il più piccolo aveva solo 3 mesi.

Bambini ridotti come schiavi per realizzare gadget per turisti – Universomamma.it (Nella foto bambini a San Cristobal de las Casas per la visita del Papa nel maggio 2016. Di JOHAN ORDONEZ/AFP via Getty Images)

Nei Paesi più poveri i bambini sono spesso costretti a vivere in condizioni estreme, in luoghi malsani, in cui mancano i servizi essenziali e raramente con la possibilità di frequentare con regolarità la scuola. Già lavorano per aiutare la famiglia e non hanno nulla dell’infanzia dei bambini nel mondo più economicamente sviluppato. Anche se purtroppo le condizioni generali dei bambini sono in peggioramento in tutto il mondo, tra guerre e povertà crescente. Una situazione che sarà ancora di più aggravata dai futuri cambiamenti climatici

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Anche in presenza delle numerose storie di povertà, tuttavia, fa sempre impressione quando si viene a conoscenza di bambini ridotti in schiavitù. È quello che è accaduto in Messico, di cui apprendiamo da uno svonvolgente caso di cronaca riportato in questi giorni dai media internazionali.

Bambini schiavi per realizzare gadget per turisti

Bambini ridotti come schiavi per realizzare gadget per turisti – Universomamma.it (San Cristobal de las Casas. Foto di RODRIGO ARANGUA/AFP via Getty Images)

Nella città di San Cristobal de las Casas, nello Stato messicano del Chiapas, la polizia ha scoperto all’interno di una casa 23 bambini dai 3 mesi ai 15 anni di età che erano stati rapiti per essere utilizzati come schiavi. I piccoli venivano utilizzati per la vendita di prodotti artigianali fatti a mano ai turisti che visitavano la zona.

A ridurli in schiavitù erano state tre donne, che sono state arrestate dalla polizia con le accuse di traffico di esseri umani e di lavori forzati.

I bambini venivano costretti a vendere gli oggetti ai turisti dietro minacce di violenza fisica e psicologica, secondo quanto hanno riferito gli investigatori. Le indagini erano partite a seguito della denuncia di scomparsa di un bambino, Dylan Esaú Gómez Pérez, un bambino di nemmeno 3 anni, nato nel novembre del 2017, che era sparito lo scorso 30 giugno, mentre si trovava al mercato della città con la madre.

Le autorità non hanno subito confermato se il piccolo Dylan fosse tenuto nella casa insieme agli altri bambini e ragazzini rapiti. Le indagini, tuttavia, hanno permesso la scoperta di questa prigione che sembra uscita da un racconto degli orrori. Purtroppo dal Messico, tra povertà  e immigrazione, arrivano spesso storie dolorose ma anche di riscatto.

La notizia della liberazione dei 23 bambini rapiti e ridotti come schiavi in Messico è stata data, tra gli altri, dalla CNN.

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Il Chiapas è uno Stato meridionale del Messico situato al confine con il Guatemala e affacciato sull’Oceano Pacifico. È una destinazione turistica molto popolare tra i viaggiatori, principalmente per la sua ricca biodiversità, che va dalle montagne alla giungla, e per i siti archeologici Maya. La sua capitale e città più grande è Tuxtla Gutiérrez, ma la città più importante dal punto di vista turistico è San Cristóbal de Las Casas, con i suoi edifici in stile coloniale, visitata da Papa Francesco nel febbraio del 2016. Il Chiapas, popolato da indigeni messicani, è anche una delle zone più povere del Paese. Nel 2017 fu colpito da un violentissimo terremoto di magnitudo 8.1.

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bambini in messico
Bambini ridotti come schiavi per realizzare gadget per turisti – Universomamma.it (Nella foto bambini in Messico, foto di repertorio di Refugio Ruiz / Stringer, Getty Images)
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Bambini ridotti come schiavi per realizzare gadget per turisti – Universomamma.it (Nella foto bambini in Messico, foto di repertorio di Refugio Ruiz / Stringer, Getty Images)
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