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Scuola

Riforma educazione 0-6 anni: nessun bambino resta indietro

Published by
Gaia Fabbrini

Approvata la riforma del sistema educazione-istruzione 0-6 anni:  poli per l’infanzia, nidi aperti anche di notte e nei festivi nei luoghi di lavoro. “L’obiettivo è rendere gratuiti i servizi educativi ..”

Riforma educazione 0-6 anni: nessun bambino resta indietro | Universomamma.it (fonte: stock.adobe.com)

Purtroppo il lockdown ha acuito ed evidenziato le disparità economiche sociali di molte famiglie e la necessità di un sistema educativo più giusto, che annulli le disparità sociali. In questa ottica è stata maturata la nuova legge regionale del Lazio, per il sistema di educazione e istruzione da 0 a 6 anni. Sono passati 40 anni dall’ultima legge in materia, in Italia la regione Lazio è la prima ad attuare il Decreto (6572017) per l’innovazione e rivoluzione dei servizi educativi. la Regione Lazio è la prima in Italia ad attuare il Decreto Legislativo 65/2017 che innova e rivoluziona i servizi educativi 0-6 anni. 

Questa nuova legge, che come prima firmataria ha la Presidente della IX Commissione consiliare Eleonora Mattia, vuole garantire un accesso paritario all’educazione a tutti i bambini senza distinzione di

  • genere
  • sesso
  • etnia
  • età
  • disabilità
  • orientamento religioso

Garantendo pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco e contrastando:

  1. la dispersione scolastica
  2. la povertà educativa

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La riforma del sistema educazione-istruzione 0-6 anni

Riforma educazione 0-6 anni: nessun bambino resta indietro | Universomamma.it (fonte: stock.adobe.com)

Erano decenni che non si vedeva nel Lazio un tale investimento a livello educativo: 10,5 milioni per il 2020, 17 milioni per il 2021 e 21 milioni per il 2022, oltre ai trasferimenti statali. Uno dei principali obiettivi è rendere gratuiti per tutti i nidi, arrivando a raggiungere su tutto il territorio il target europeo del 33%. Come dice la Mattia e si legge su famigliacristiana.itl’obiettivo è rendere gratuiti i servizi educativi per l’infanzia, anzitutto come risposta ad un diritto universale per tutte le bambine e i bambini; in secondo luogo quale leva per la piena partecipazione delle donne alla vita lavorativa e sociale, perché riteniamo inaccettabile ogni arretramento che pure sotto questo profilo l’emergenza covid ha esasperato”

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Tra i cambiamenti

  • L’introduzione di poli educativi 0-6 anni: in ogni nido una quota numerica sarà riservata ai lattanti.
  • Fino ai sei anni i piccoli potranno frequentare lo stesso ambiente, senza dover cambiare amicizie
  • Novità anche sull’orario: le scuole aprono da un minimo di sei a un massimo di 12 ore, per andare incontro alle famiglie e alle loro necessità.
  • Attivazione di nidi e materne presso la propria azienda molto semplificata con agevolazioni finanziarie: i bambini potranno andare a scuola anche il sabato e la domenica, durante le vacanze e di notte, saranno sempre seguiti da educatori professionisti..
  • Gli educatori dovranno obbligatoriamente possedere un titolo di studio universitario in Scienze dell’educazione e della formazione.
  • Il personale ausiliario addetto ai pasti dovrà essere formato secondo la normativa HACCP
  • Il responsabile della cucina deve possedere la qualifica di cuoco se sarà lui a cucinare i pasti.
  • A partire dalla fascia 0-3 anni, ci saranno percorsi di avvicinamento:
    • alla lettura
    • alla lingua inglese
    • alla musica
    • all’educazione alimentare
    • al rispetto dell’ambiente
  • Le famiglie potranno fare proposte sul progetto educativo, sul calendario didattico, sui materiali utilizzati, anche quelli ludici
  • Ci sarà particolare attenzione all’ ecosostenibilità degli edifici visto i contributi straordinari che saranno dati ai Comuni per realizzare complessi edilizi di nuova concezione:
    1. rispondenti alle norme antisismiche
    2. accessibili agli studenti disabili.
  • Tra i servizi integrativi, sono stati regolamentati i nidi domestici, comprese le tagesmutter, che possono accogliere fino a un massimo di 5 bambini fra i tre e i trentasei mesi in abitazioni private o in altri contesti di tipo domiciliare.

Come spiega Alessandra Troncarelli, l’assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali “L’approvazione della legge, è frutto di un grande lavoro di concertazione tra parti sociali e rappresentanti di nidi, cooperative e organizzazioni sindacali. L’obiettivo che ci ha guidati in questo percorso è sempre stato di elevare il livello qualitativo dell’offerta educativa, rendendola più aderente alle esigenze odierne delle famiglie e delle donne favorendone la diffusione su tutto il territorio regionale, comprese le zone periferiche”

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Care unimamme cosa ne pensate di questa riforma? Personalmente ne sono molto contenta, era ora che arrivasse una riforma di questo tipo, è un sostegno alle donne nel lavoro ed è un aiuto per le famiglie che stanno affrontando le difficoltà economiche.

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Riforma educazione 0-6 anni: nessun bambino resta indietro | Universomamma.it (fonte: stock.adobe.com)
Gaia Fabbrini

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