Lo sviluppo fisico e motorio è un processo che ha tempi diversi per ogni bambino. Vediamo le tappe principali di questi grandi traguardi
Già dai suoi primi mesi il bambino acquisisce capacità motorie, anche se a noi adulti non sempre risultano evidenti. Il nostro è un ruolo fondamentale di supporto e insegnamento. Spesso il raggiungimento della loro indipendenza e dei loro traguardi passa per una fase di apprendimento un po’ turbolenta che può essere fonte di preoccupazione per i genitori, ma è una fase fisiologica e naturale ed è importante accompagnarli in modo adeguato per fargli acquisire la giusta sicurezza.
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E’ regolato dalla “corteccia motoria”, una parte del cervello che attiva e regola sia i movimenti naturali e fisiologici, sia quelli appresi, come mangiare, bere o salire le scale.
Il loro sviluppo motorio inizia già a quattro mesi, quando cominciano a reggere da soli la testolina e prosegue nei mesi successivi con delle conquiste progressive. Dai sei mesi in poi iniziano a manipolare gli oggetti, prima mettendoli in bocca per esplorarli, poi verso i dodici mesi a giocarci per capirne il funzionamento, stimolando la sua creatività. Dai nove mesi in poi iniziano ad acquisire maggiore sicurezza nel movimento e possono gattonare, strisciare, saltellare o roteare per cercare di arrivare agli oggetti o ai luoghi desiderati. Tra i dieci e i diciotto mesi iniziano a camminare, ma anche questo è un processo che varia per ogni bambino. Il compito dell’adulto è lasciarlo esplorare in sicurezza, dandogli dei limiti e dei comandi chiari. Lasciarlo esprimere liberamente, senza forzarlo a fare movimenti per i quali non si sente pronto e senza sostituirsi a lui.
Per fare questo, innanzitutto bisogna seguire i suoi ritmi, stimolandolo in base alla sua età e senza forzature, creandogli delle routine di movimento, per cercare di arginare l’insicurezza iniziale del bambino che prova ad esplorare il mondo intorno a sé e la paura inconscia che ha delle cose che non conosce. Anche farlo mangiare da solo è una attività che l’adulto deve promuovere, perché quei gesti aiutano lo sviluppo motorio e le abilità materiali.
In generale, la maggioranza dei pediatri, come ricorda l’ortopedico Ilaria Sanzarello, sono contrari all’utilizzo di strumenti che dovrebbero stimolare il movimento del bambino, ma che possono rivelarsi controproducenti, sia a livello fisico che cognitivo. Sconsigliano vivamente l’utilizzo di girelli e bretelle, in quanto danno al bambino una postura forzata e gli impediscono di “maturare una corretta percezione del proprio corpo”, rallentano “la consapevolezza del proprio equilibrio”.
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Infine, è bene ricordare che anche il linguaggio è una abilità motoria, oltre che cognitiva, perché coinvolge una serie di muscoli e organi e quindi lo sviluppo delle abilità linguistiche e motorie può variare molto da bambino a bambino e può avvenire anche in maniera non simultanea.
Di sicuro i primi diciotto mesi del bambino sono un continuo mutamento e la loro curiosità ed esplorazione del mondo è tanto naturale quanto emozionante. I genitori scoprono insieme al bambino tutti i suoi progressi e si emozionano con lui vedendolo raggiungere da solo i suoi primi traguardi. Quindi cerchiamo il più possibile di promuovere il suo sviluppo, anche a costo di qualche rottura accidentale o qualche briciola sul pavimento.
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