La legge prevede che la dipendente in gravidanza possa astenersi dal lavoro per Maternità anticipata
La legge riconosce alla dipendente la possibilità di anticipare la sua astensione dal lavoro rispetto ai termini ordinari della astensione per maternità obbligatoria: in caso di lavoro o gravidanza a rischio. A disporre tale interdizione anticipata per maternità è la Asl (Gravidanza a rischio) o l’ispettorato territoriale del lavoro (Lavoro a rischio) se esistono particolari condizioni riguardo l’ambiente di lavoro, l’attività svolta o la salute della gestante.
Quando si può chiedere la maternità anticipata e come ottenerla
Per ottenere la maternità ordinaria bisogna
- fare domanda all’ Inps entro i due mesi precedenti la data del parto
- trasmettere il certificato medico di gravidanza entro l’inizio del congedo.
- 30 giorni dopo il parto la dipendente deve e presentare al suo datore di lavoro il certificato di gravidanza e comunicare all’ Inps la data di nascita del figlio e le sue generalità.
LEGGI ANCHE —> NUOVO CONGEDO DI MATERNITA’, COME FARE DOMANDA | INDICAZIONI DALL’INPS
Il congedo di maternità può essere anticipato sì ci sono:
- Gravi complicanze mediche
- condizioni di lavoro pregiudizievoli alla salute della donna o del nascituro
- attività faticosa e insalubre per la lavoratrice che mette a rischio la sua salute e sicurezza e non può essere spostata e fare altre mansioni
Nel caso la maternità anticipata per lavoro a rischio il provvedimento può essere disposto dall’ASL o dall’ispettorato territoriale del lavoro. È l’Asl a decretare l’astensione. Quando le condizioni di lavoro dell’ambiente sono pregiudizievoli per la salute della lavoratrice l’organo competente è l’Ispettorato territoriale del lavoro(ITL).
L’azienda non può disporre l’interdizione dal lavoro della sua dipendente senza il provvedimento da parte dell’Asl o dell’ispettorato territoriale del lavoro (ITL)
La maternità anticipata in questi casi può essere richiesta dalla lavoratrice, dall’azienda o direttamente dall’ITL.
- Quando a chiedere l’interdizione sono la dipendente o l’azienda, devono presentare all’Ispettorato territoriale del lavoro una dichiarazione del datore di lavoro nella quale risulti l’impossibilità di far fare alla dipendente altre mansioni in base all’ organizzazione aziendale.
Una volta acquisita la domanda l’istituto e del lavoro farà le sue verifiche e delegare l’Asl per gli accertamenti sanitari
- Se poi a disporre della maternità anticipata é l’Ispettorato territoriale del lavoro in modo diretto servono solo le verifiche di sua competenza e non quelle sanitarie.
LEGGI ANCHE —> BONUS FIGLI PER TUTI | IMPORTI E REQUISITI NELLA PROPOSTA PER IL NUOVO DECRETO CURA ITALIA | FOTO
Maternità anticipata per gravidanza rischio. In questi casi la lavoratrice deve
- inoltrare la domanda all’Asl e allegando il certificato medico che attesti i la gravità della sua situazione medica.
- Se la Asl non risponde entro sette giorni dalla presentazione della domanda vale per la lavoratrice il silenzio assenso.
- Nel caso invece in cui la richiesta non venisse accettata vanno comunicati i motivi alla lavoratrice
- la quale può entro i successivi 10 giorni presentare ulteriori documenti e osservazioni.
Da quando decorre la maternità anticipata:
- nell’ipotesi in cui sia stata disposta dalla Asl decorre dall’inizio dell’astensione dal lavoro, data che risulta dal libro unico del lavoro e dal certificato medico rilasciato alla dipendente
- nel caso in cui a disporre la maternità anticipata è l’Ispettorato territoriale del lavoro decorrerà dalla data del relativo provvedimento
- Se l’azienda dichiara l’impossibilità di adibire la lavoratrice ad altre mansioni l’ispettorato può disporre l’astensione immediata.
Quanto spetta e chi paga al dipendente spetta un’indennità a copertura dei periodi di assenza. Tale indennità è a carico dell’Inps. Il datore di lavoro anticipa questa indennità in busta paga per poi recuperarla sui contributi da versare all’Inps nel modello F 24. Ci sono casi in cui l’Inps eroga questa indennità direttamente.
Per quanto riguarda l’importo: l’indennità è pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera (o RMG, con riferimento alla retribuzione immediatamente precedente il congedo) moltiplicata per il numero delle giornate indennizzabili comprese nel periodo di assenza.
L’indennità copre tutti i giorni dell’anno tranne:
- festività e domeniche per gli operai
- festività cadenti di domenica per gli impiegati
Il datore di lavoro deve corrispondere la retribuzione:
- per la festività e le domeniche se si tratta di operai
- le festività cadenti di domenica per gli impiegati
I CCNL Possono prevedere l’obbligo per l’azienda di integrare la somma erogata dall’Inps fino a raggiungere il 100% della retribuzione.
LEGGI ANCHE —> NUOVO CONGEDO DI MATERNITA’, COME FARE DOMANDA | INDICAZIONI DALL’INPS
Care unimamme cosa ne pensate di queste informazioni di cui parla lavoro e diritti?
Per restare sempre aggiornato su notizie, ricerche e tanto altro continua a seguirci sui nostri profili FACEBOOK e INSTAGRAM o su GOOGLENEWS.