Una mamma che ha perso il figlio ha lanciato un bel progetto per salvare altri bambini: il Judah Brown Project.
Christi Brown è una mamma che ha affrontato un terribile lutto, alcuni anni fa, ma che ha deciso di reagire e salvare altri bambini dalla morte toccata al suo piccolo.
Il 24 settembre del 2016 Christi e la sua famiglia, compreso il piccolo Judah, che all’epoca aveva solo 3 anni, erano andati a trovare degli amici a Houston, in Texas. Mentre il marito di Christi controllava il barbecue Christi e la sua amica sedevano sul bordo della piscina presente nel complesso residenziale. A un certo punto Judah si è lamentato che aveva freddo e si è sfilato il suo Puddle Jumper, un giubbino galleggiante che alle estremità ha 2 braccioli. La sua mamma lo ha avvolto in un asciugamano. La donna ha poi ripreso a guardare gli altri figli, mentre il piccino si è sottratto al suo sguardo. Poco dopo si è accorta che Judah non c’era e dopo una frenetica ricerca l’ha trovato sul fondo della piscina. Purtroppo per lui non c’è stato niente da fare e il piccolino è morto due giorni dopo.
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Da quel momento la mamma di Judah si è prodigata affinché non si ripeta quanto accaduto al suo bambino. Ha così creato una no profit: Judah Brown Project, tramite cui offre finanziamenti per l’istruzione riguardante il nuoto per bambini sotto i 6 anni, lezioni di nuoto tradizioniali per quelli sopra i 6 anni, formazione per la rianimazione cardio polmonare e altre attività di salvataggio per le famiglie. Sulla pagina Facebook inoltre ci sono aggiornamenti regolari su come evitare l’annegamento.
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Il 29 maggio scorso, questa mamma ha pubblicato un messaggio diventato poi virale sulla pagina Facebook della sua no profit. Qui ha spiegato come i salvagenti galleggianti di sicurezza come quello indossato da suo figlio prima di affogare possono essere pericolosi.
“Ho imparato dalla morte per affogamento del mio bellissimo bambino come questo strumento può essere un aspetto rilevante nell’incidente”.
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“Mio figlio pensava di poter nuotare perché gli ho messo quello strumento durante i momenti di nuoto, lui ha imparato e ha adottato i 6 punti precedenti, è entrato in acqua senza il giubbino, è affogato, è morto. Mi era sfuggito dalla vista solo per un minuto o due. Ci vogliono solo 20 secondi”. A questo proposito vi ricordiamo la vicenda della figlia di Bode Miller e sua moglie, annegata in una piscina in 30 secondi. Riprende Christi: “Perché evitare i giubbini galleggianti? Perché il vostro bambino non vale il rischio”.
Unimamme, voi cosa ne pensate delle parole di questa mamma? Voi usate questi giubbini acquatici? Noi vi lasciamo con l’appello di un’altra mamma di un bambino annegato.
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