L’odore del partner in gravidanza può essere insopportabile, questo è un problema comune a molte donne e anche scientificamente provato.
Vediamo quando si presenta questo disturbo e come fare per arginare questo problema.
Scientificamente si definisce “iperosmia” gravidica, ma viene anche definito “il fiuto da cane” o il “superolfatto”. Di sicuro è uno dei disturbi più particolari della gravidanza, ma anche tra i più comuni.
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L’aumento della capacità olfattiva potrebbe essere un “meccanismo evolutivo” per impedire alla mamma di ingerire tossine, oppure essere un modo in cui mamma e neonato entrano in contatto già prima della nascita.
Di sicuro fa parte di quelle trasformazioni miracolose che compie il corpo della donna nei nove mesi di gestazione.
Il problema può sorgere quando si viene a contatto con odori particolarmente forti, di cibi o di fragranze, che possono portare anche nausea e vomito ed essere “registrati” nella nostra memoria olfattiva, persistendo anche dopo il parto.
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Ma in alcune donne questo disturbo è associato all’odore del partner e può portare a problemi nella coppia, incomprensioni e distacco fisico.
Per fortuna pare che questo disturbi si presenti tra la quindicesima e la ventesima settimana in maniera più forte, poi dovrebbe passare.
Se magari non riuscite a sopportare l’odore del vostro partner, potreste chiedergli di cambiare i prodotti che usa di solito, dopobarba, profumo, bagnoschiuma.
Potreste addirittura sceglierne qualcuno insieme a lui che non vi dia fastidio e che quindi coprirebbe il suo “sgradevole odore”. In gravidanza pare sia meglio preferire le fragranze agrumate o di fiori, ed evitare invece quelle troppo dolci o troppo forti. Anche quelle a base di talco e naturali sono consigliate.
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Anche lo zenzero aiuta a combattere questo disturbo e anche la nausea in gravidanza, in generale è bene evitare odori forti come quello della benzina, del sudore o del fumo – a prescindere dannoso in gravidanza -.
Magari il partner potrebbe evitare di mangiare alimenti che risultano particolarmente fastidiosi al superolfatto della mamma, spesso indicati tra pesce, caffè, uova.
Di sicuro il partner non potrà fare altro che pazientare e aiutare la sua compagna a combattere questo disturbo per tutto il tempo necessario, per ritornare ad abbracciarla senza vederla “storcere il naso” dopo qualche settimana.
E voi unimamme avete avuto questo disturbo in gravidanza?
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