Un ciclista, Filippo Richeri, sta compiendo un’impresa per aiutare un bambino disabile.
Unimamme, oggi vi raccontiamo la bellissima storia di un ciclista, Filippo Richeri, che ha deciso di tentare un’incredibile impresa per aiutare un bambino. Il suo gesto, ne siamo sicure, può ispirarne altri.
Ciclista aiuta un bambino in difficoltà
Filippo Richeri è un 38enne molto appassionato di sport, co fondatore di Fasten Seat Belt, un’agenzia creativa per brand di lusso milanese. In pochi giorni, grazie alla sua idea ha racolto più di 48 mila Euro su Go fund me per aiutare un bambino in difficoltà, Guido, di 3 anni.
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Quando questo bambino aveva solo 10 mesi gli è stata diagnosticata una malattia rara: l’atrofia muscolare spinale (Sam). Si tratta di una malattia patologica che prevede la morte delle cellule del midollo osseo impedendo ai muscoli il comando del movimento. Purtroppo questo condannava Guido ad avere bisogno di una sedia a rotelle.
Toccato da questa storia Filippo ha deciso di aiutare il bambino. Così, con un gruppo di amici apre un conto per tutte le sue ingenti spese mediche.
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Ora che Guido ha 3 anni Filippo vorrebbe regalargli una sedia tecnologica svizzera. Naturalmente si tratta di un acquisto molto costoso e per questo motivo il 38enne, originario della Liguria, ha dato il via a una raccolta fondi, proponendo una sfida.
Filippo infatti è partito il 29 luglio scorso da Calice Ligure in provincia di Savona, suo Paese d’origine, per arrivare fino a Noto, in Sicilia.
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Una pedalata tutta in solitaria della durata di 1580 km di percorso e 12 mila di ascesa, fermandosi a casa di amici durante il tragitto, un paio di giorni fa era arrivati sul lago di Bolsena, poi ha attraversato Roma facendo tappe da 130 a 180 km, pedalando fino a 10 ore. Per chi volesse seguirlo può farlo attraverso i social, con l’hashtag #ride4guidino. Ad incoraggiarlo ci sono molti messaggi di mamme di bambini disabili e persone che lo sostengono o che lo accolgono durante le tappe. Insomma una lunga biciclettata della solidarietà che ci riporta un po’ di speranza e fiducia nella generosità delle persone. Inoltre è importante saper parlare di disabilità nel modo giusto, ecco quindi 6 consigli degli esperti.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa bella vicenda di cui si parla su Repubblica? Noi vi lasciamo con uno studio sulla disabilità e il periodo di quarantena, i suoi effetti sui bambini.
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