In Italia sono sempre di più le donne che allattano al seno: i numeri in Italia sull’allattamento fanno ben sperare ma c’è ancora molto da fare
Il latte materno ha tutti i nutrienti di cui il neonato ha bisogno e lo protegge anche dalle malattie più comuni favorendone lo sviluppo sensoriale e cognitivo. In Italia sono sempre di più le donne che allattano al seno ma c’è ancora molto da fare per dare luce a questo alimento naturale e sostenibile
Secondo gli ultimi dati Istat riferiti al 2013 rispetto al più lontano 2005, le donne che allattano al seno sono aumentate, sia come numero di donne che allattano al seno sia nella durata dell’ allattamento. Quattro mesi di allattamento esclusivo per i bambini italiani, ma rimane basso il tasso di avvio dell’allattamento entro la prima ora dalla nascita.
L’indagine fa riferimento a 2,7 milioni di donne che hanno avuto un figlio nei cinque anni precedenti la rilevazione.
La media di durata di allattamento esclusivo nel 2013 è di
Rispetto al 2005 la percentuale di donne che allattano sono aumentate, anche se allattano per brevi periodi o con un allattamento misto, il periodo complessivo dell’allattamento al seno si allunga, indipendentemente dall’età della madre e su tutto il territorio nazionale.
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Le donne straniere hanno una media più alta
e come durata media dell’ allattamento non esclusivo
Per quanto riguarda la distribuzione geografica
La stessa cosa vale per la durata dell’allattamento
Per quanto riguarda l’allattamento esclusivo
I dati raccolti dimostrano che oltre alla distribuzione geografica ad interferire sono le caratteristiche socioeconomiche e l’istruzione delle donne
I dati mostrano anche che le donne che hanno avuto un parto cesareo o pretermine allattano meno
La media scende in questi casi anche perché non ci sono le condizioni favorevoli ad allattare che sono appunto la vicinanza del bambino alla madre durante la degenza e l’immediatezza nell’attaccare il bambino al seno. Anche per la durata e per l’allattamento esclusivo le percentuali sono più basse.
In Italia nel 2013 tra le donne che hanno partorito nei cinque anni precedenti l’indagine, hanno usufruito del roaming, la pratica che lascia il bimbo accanto alla madre 24 ore su 24 dal momento della nascita fino alla dimissione
L’allattamento non è condizionato dall’essere primipare o pluripare mentre l’allattamento per i figli successivi al primo aumenta di durata passando
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Secondo l’indagine dell’Istituto superiore della sanità e nell’ambito del progetto “il percorso nascita: promozione e valutazione delle qualità dei modelli operativi“ i risultati pubblicati nel rapporto includono anche dati sull’allattamento. Secondo questa indagine dopo il parto hanno avuto problemi di allattamento
La figura principale di riferimento sia per le italiane che per le straniere consultato per un 40% è
Partecipazione ai gruppi di sostegno sull’allattamento
A sostenere la donna nell’allattamento una volta tornata a casa è stato il marito per
Dichiarano di non aver ricevuto sostegno:
Per quanto riguarda l’utilizzo del latte artificiale la ragione per la quale è stato somministrato nei primi tre mesi è la percezione di mancanza di latte da parte della mamma
Riguardo invece ai motivi lavorativi
A consigliare l’utilizzo del latte artificiale è stato soprattutto il parere del pediatra. Mentre hanno preso autonomamente la decisione
il 7,7% delle italiane
il 24,1% delle straniere
Per quanto riguarda l’attaccamento al seno entro le due ore dalla nascita secondo l’indagine i fattori che hanno aiutato questa pratica sono
Hanno influito sull’attaccamento del bambino al seno oltre le due ore:
Dall’indagine emerge che per i fattori che influenzano positivamente l’allattamento al seno la frequenza risulta minore al Sud rispetto al Nord. Bisogna continuare a promuovere l’allattamento al seno secondo le raccomandazioni internazionali.
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Care unimamme cosa ne pensate di questi dati di cui parla l’Istituto superiore della sanità?
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