In gravidanza soffrire di vene varicose è un disturbo molto comune. In alcune donne permane anche dopo il parto e può diventare una malattia
Il disturbo è legato all’aumento della circolazione sanguigna per nutrire il feto e all’aumento di peso della donna, soprattutto nella zona lombare.
Vene varicose in gravidanza, da disturbo lieve a malattia vera e propria
Durante la gravidanza è comune che le vene siano più evidenti, sovraccaricate dal lavoro che svolgono per portare il sangue all’utero. Questo aumento del sangue può creare dei ristagni e la compressione degli organi sugli arti possono rendere più difficile la circolazione.
I disturbi più tipici di cui si lamentano le donne in dolce attesa sono la sensazione di gambe gonfie e pesanti, il prurito o il pizzicore agli arti inferiori.
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In realtà la scarsa circolazione del sangue nelle vene varicose è causa anche delle emorroidi, che possono provocare pruirito e sangue nell’ano, e delle varici nella zona del perineo, dette valvulari, che danno una sensazione di peso eccessivo dei genitali.
Nelle donne incinte aumenta il rischio di arrivare a trombosi venose vere e proprie, questo sia durante la gravidanza che dopo qualche settimana dal parto.
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Inoltre, in caso di predisposizione genetica o familiarità, questo disturbo può portare a una condizione permanente di malattia.
Detto ciò, il problema non è di facile risoluzione: con le calze elastiche. che si possono indossare già dal terzo mese, si alleviano più che altro i sintomi, in caso di vene varicose nella zona genitale il medico può intervenire chirurgicamente già durante il parto.
L’unico vero comportamento efficace sembra essere la prevenzione: fare una vita sana prima e durante la gravidanza aiuta ad arginare il problema.
Gli esperti consigliano alle donne che soffrono di questo disturbo:
- di non indossare i tacchi, di indossare le calze elastiche
- di bere molto
- di fare passeggiate o una attività fisica adatta come l’acquagym
- di fare delle docce fredde alle gambe quando si avverte la sensazione di gonfiore
- di fare esercizi mirati che potrà consigliarvi il ginecologo stesso
- introdurre nella dieta cibi specifici come i frutti rossi, cibi antiossidanti e cibi ricchi di vitamina C, ma anche fibre per favorire il transito intestinale
- si possono utilizzare creme omeopatiche specifiche, per esempio alla vite rossa, oppure, se il ginecologo lo ritiene opportuno, fare una cura anticoagulante durante la gravidanza
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Ecco dunque i nostri consigli su come combattere questo disturbo sul nascere, cercando di non trasportarlo oltre il parto e di non arrivare alla malattia, che andrebbe poi trattata chirurgicamente se necessario.
E voi unimamme avete sofferto di questo disturbo in gravidanza?
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