Un bimbo ancora nella pancia della mamma è stato operato per un grave difetto di nascita.
Unimamme, oggi condividiamo con voi una notizia che ci riempie di orgoglio, perché stiamo parlando di un’operazione che dà lustro alla nostra sanità e parla del netto miglioramento della vita di un bambino.
Presso il Policlinico Gemelli di Roma è stato effettuato un intervento da primato, il primo in utero in questo ospedale e uno dei primi in assoluto in Italia.
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Un bambino giunto alla 26° settimana, ancora nella pancia della mamma, è stato operato dall’équipe del Gemelli per correggere un difetto dello sviluppo fetale, per la precisione la spina bifida. Solitamente si interviene dopo la nascita, questi difetti peggiorano durante la gravidanza. I difetti del tubo neurale sono legati allo sviluppo del sistema nervoso e riguardano 1 su 3000 – 3500 nati vivi nel nostro Paese.
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Si tratta di difetti che si manifestano precocemente, durante il primo mese di gravidanza. Per questo bisogna assumere acido folico da almeno tre mesi prima della gravidanza e durante tutto il 1° trimestre.
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Se il canale neurale non si chiude come dovrebbe ci possono essere problemi agli arti inferiori, il mancato controllo degli sfinteri vescicali e rettali. Il bimbo è stato operato il 4 giugno scorso con la tecnica di open surgery. Stefano Catarci della UOC Anestesia in Ostetricia, Ginecologia e Terapia del dolore 2, diretta da Gaetano Draisci ha effettuato l’anestesia, mentre Marco de Santis ha effettuato l’intervento ostetrico, insieme a Lucia Masini.
Alla mamma è stato praticato un cesareo modificato, portando l’utero all’esterno, dopo aver aperto il sacco amniotico hanno operato il piccolo. In un’operazione simile, diversi anni fa, un bimbo stese la manina toccando quella del medico e venendo immortalata da un fotografo professionista. Gianpiero Tamburrini responsabile della UOC di Neurochirurgia Infantile della Fondazione e a Luca Massimi si sono occupati della fase neurochirurgica. “In visione microscopica abbiamo ricostruito il midollo che era letteralmente aperto e malformato. Lo abbiamo quindi riallocato nel canale spinale” hanno raccontato i medici. Successivamente è stato ricucito il sacco amniotico e così l’addome della mamma. Claudia Rendeli, dell’Istituto di Clinica Pediatrica dell’Università Cattolica e responsabile della UOSD di Spina bifida e uropatie malformative sostiene che, in questo caso, è stato importante l’approccio multidisciplinare.
Il Gemelli segue 1500 pazienti con schiena bifida ed è anche un riferimento nazionale. L’85% dei pazienti ha un quoziente d’intelligenza normale, frequenta la scuola e fa persino sport. Il piccino è nato qualche giorno fa e le sue condizioni sono ottime, ora però dovrà seguire le cure sempre presso il il Centro spina bifida del Gemelli.
Unimamme, cosa ne pensate di questa innovativa operazione effettuata per questo bimbo e quanto raccontato su Huffington Post?
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