Una delle paure più grandi dei genitori è che i bambini possano essere vittime di abusi sessuali. Per questo motivo è necessario insegnare ai nostri figli una regola importante.
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Spesso l’autore dell’abuso è qualcuno che il bambino conosce e di cui si fida ma l’autore di abusi può anche essere un altro bambino.
E’ possibile fare in modo di evitare che accada? È fondamentale stabilire una buona comunicazione con i bambini. Implica apertura, determinazione, franchezza e un clima familiare amichevole e non intimidatorio.
Una regola, chiamata la “Regola del Quinonsitocca” e la “Favola di Kiko” possono aiutare in questo senso. Si tratta di una guida realizzata dal Consiglio d’Europa per prevenire la violenza sessuale sui bambini. Uno strumento semplice che aiuta mamme e papà a che è stata studiata per aiutare i genitori e quanti si occupano dell’infanzia ad avviare un dialogo con i bambini sull’argomento e che può rivelarsi un mezzo efficace per prevenire gli abusi sessuali.
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Principalmente rivolta a bambini di età compresa tra 3-7 anni, la “Regola del Quinonsitocca” è semplice ed aiuta inoltre a insegnare al proprio figlio che il suo corpo gli appartiene, che ci sono segreti buoni e segreti cattivi, e modi di avere contatti fisici buoni e modi cattivi, prevendo così potenziali abusi sessuali.
Ecco i 5 aspetti più importanti della “regola” spiegati dal Consiglio d’Europa:
1- Il tuo corpo ti appartiene: Si deve insegnare ai bambini che sono padroni del loro corpo e che nessuno può toccarlo senza il loro permesso. Un dialogo aperto e diretto fin dalla più tenera età sulla sessualità e le “parti intime”, utilizzando i nomi corretti per i genitali e le altre parti del corpo, aiuterà i bambini a comprendere quello che non si deve fare. I bambini hanno il diritto di rifiutare un bacio o di essere toccati, anche da una persona che amano. Si deve insegnare ai bambini a dire “No”, immediatamente e con fermezza, a contatti fisici inappropriati, a fuggire da situazioni a rischio e a parlarne con un adulto fidato. È importante fargli comprendere che devono insistere fintanto che il problema sarà preso sul serio.
2- Esiste un modo di toccare buono e un modo di toccare cattivo: i bambini non riconoscono sempre se un palpeggiamento è appropriato o meno. Spiegate ai bambini che non va bene permettere a qualcuno di guardare o toccare le loro parti intime, o di accettare di guardare o di toccare le parti intime di qualcun altro. La Regola del Quinonsitocca li aiuta a riconoscere un limite evidente e facile da ricordare: la biancheria intima. Aiuta inoltre gli adulti ad avviare un dialogo con i bambini al riguardo. Se i bambini non sono sicuri che il comportamento di una persona sia accettabile, accertatevi che sappiano chiedere aiuto a un adulto fidato.
3 – Esistono segreti buoni e segreti cattivi: la segretezza è la tattica principale utilizzata dagli autori di abusi sessuali. Per questo è importante insegnare la differenza tra i segreti buoni e i segreti cattivi e creare un clima di fiducia. Ogni segreto che li rende ansiosi, li mette a disagio, incute paura o li rende tristi non è un buon segreto e non deve essere mantenuto; deve essere raccontato a un adulto fidato (genitore, insegnante, poliziotto, medico).
4- La responsabilità della prevenzione e della protezione spetta a un adulto: i bambini vittime di abuso provano vergogna, senso di colpa e paura. Gli adulti devono cercare di evitare di creare tabù intorno alla sessualità e accertarsi che i bambini sappiano a chi rivolgersi se sono preoccupati, ansiosi o tristi. I bambini possono avere la sensazione che ci sia qualcosa di sbagliato. Spetta agli adulti essere attenti e comprendere i loro sentimenti e i loro comportamenti. Ci possono essere delle ragioni perché un bambino rifiuta un contatto con un altro adulto o un altro bambino. Tale desiderio dovrebbe essere rispettato. I bambini dovrebbero sempre avere la sensazione che possono parlare liberamente con i loro genitori di questo argomento.
5. Insegnare a segnalare e rivelare: si deve indicare ai bambini che certi adulti possono fare parte del loro circolo di persone fidate che creano una rete di sicurezza per proteggerli. Dovremmo incoraggiarli a scegliere degli adulti che hanno la capacità di ispirare fiducia, sono disponibili ad ascoltarli e ad aiutarli. Soltanto un membro della rete di sicurezza dovrebbe vivere con il bambino; l’altro dovrebbe vivere al di fuori della stretta cerchia familiare. I bambini devono sapere come chiedere aiuto a questa rete di affetti e di fiducia. Inoltre è importante insegnare loro come chiedere aiuto informandoli che
esistono figure professionali che possono assisterli (insegnanti, assistenti sociali, difensori civici, dottori, psicologi scolastici, polizia) e che ci sono linee telefoniche speciali a cui i bambini possono chiedere consulenze ed aiuto.
Nella maggior parte dei casi, l’autore degli abusi è una persona conosciuta dal bambino. È particolarmente difficile per dei bambini piccoli capire come sia possibile che qualcuno che li conosce possa abusare di loro. Non dimentichiamo il “grooming”, l’adescamento in rete utilizzato dagli abusanti potenziali per conquistare la fiducia dei bambini. Tra le regole stabilite in famiglia, deve esserci quella di informare regolarmente i genitori se c’è qualcuno che offre dei regali, chiede di mantenere dei segreti o cerca di passare del tempo da solo con un bambino.
In certi casi però l’autore degli abusi è uno sconosciuto. Insegnare ai bambini delle regole semplici per i contatti con gli sconosciuti è fondamentale:
Da questi passaggi si capisce bene quanto è importante stabilire una buona comunicazione con i bambini. Ecco perché spiegare loro la Regola del Quinonsitocca, riportata su Council of Europe può aiutare i genitori in questo senso.
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Care Unimamme, vi consigliamo quindi di scaricare il pdf della favola di Kiko, il libro messo a disposizione on line proprio dal Consiglio d’Europa e che genitori e quanti si occupano dell’infanzia potranno utilizzare per spiegare ai bambini che possono dire “No” in qualsiasi momento.
Infine sforziamoci di non avere timore, pene e vagina sono parti intime e va insegnato ai bambini. Se vi sentite a disagio nel parlare di questo argomento con i figli, pensate che è probabilmente è più difficile per voi in quanto adulti, che non per un bambino. Voi seguirete questo consiglio?
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