A quasi 100 anni di età si è spento un notissimo imprenditore italiano che ha fatto la storia del nostro Paese.
Unimamme, oggi dobbiamo darvi la triste notizia di una dipartita di uno dei personaggi che hanno segnato la storia del nostro Paeese: Cesare Romiti.
Il 24 giugno scorso Cesare Romiti, storico manager della Fiat, aveva compiuto 97 anni, ora però se n’è andato, portandosi via un pezzo di storia del nostro Paese.
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Era stato il braccio destro di Gianni Agnelli e rimase in Fiat come consigliere, amministratore delegato e presidente per 25 anni, dal 1974 al 1998. Figlio di un impiegato delle Poste e laureato in scienze economiche e commerciali, Romiti era arrivato a Torino nel 74, appunto, raccomandato da Enrico Cuccia alla famiglia Agnelli che in quel delicato momento stava affrontando la crisi petrolifera.
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Lì, nonostate le forti tensioni dell’epoca con i sindacati, il terrorismo, ecc… si era dedicato al risanamento finanziario dell’azienda. Ha contribuito a realizzare diversi stabilimenti per la Fiat, tra cui quello di Belo Horizonte, in Brasile, che oggi è tra i più importanti al mondo.
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Il 1980 è stato un altro anno chiave, con la marcia del 40 mila che invade le piazze di Torino e i quadri Fiat che scendono a loro volta in piazza per tornare al lavoro. Si è trattato di uno snodo importantissimo per la fabbrica più grande d’Italia e l’Italia stessa.
Negli anni di Tangentopoli venne condannato per falso in bilancio, poi nel 1998 ha lasciato la Fiat con una buonuscita di 101,50 milioni lordi, successivamente si dedicò alla holding Gemina. Nella sua lunga carriera, per alcuni anni è stato anche presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma e ha ricevuto la cittadinanza onoraria della Repubblica Popolare cinese per il suo forte impegno nel rafforzare i rapporti con questo Paese. In un’intervista televisiva raccolta sul Corriere della Sera aveva detto che il suo rimpianto più grande era aver lavorato molto e non aver conosciuto i suoi figli: Piergiorgio e Maurizio. “Ho uno grosso rimpianto che mi riguarda personalmente. Ho avuto un matrimonio felice, ho avuto figli e nipoti a cui sono molto attaccato, ma ho lavorato così tanto che non ho conosciuto né i miei figli né i miei nipoti”. A questo proposito di lasciamo la storia di un papà “malato di lavoro” che ha scoperto di aver perso il figlio durante una conferenza.
Unimamme, voi eravate al corrente della sua morte di cui si parla su Il Fatto Quotidiano? Noi vi lasciamo con l’appello di un papà in congedo parentale.
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