Il rischio di asma aumenta nei bambini per colpa dello smog e delle polveri sottili. Lo studio scientifico.
Che l’inquinamento dell’aria sia pericoloso per la salute dei bambini e all’origine di numerosi disturbi e malattie anche gravi è risaputo. Ora la ricerca scientifica ha scoperto una nuova conseguenza negativa dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei più piccoli: favorirebbe l’insorgenza dell’asma.
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La conclusione viene da un recente studio condotto dall’Università di Aarhus in Danimarca. Cosa bisogna sapere.
Rischio asma in aumento nei bambini a causa di smog e polveri sottili
Problemi respiratori come asma e dispnea nei bambini possono essere favoriti dall’inquinamento atmosferico e dalle polveri sottili. La dispnea è la difficoltà respiratoria conosciuta anche come “fame d’aria” o affanno, può essere cronica o temporanea e può essere causata da diversi tipi di patologie delle vie respiratorie.
Lo smog è responsabile di numerose malattie, negli adulti come nei bambini. Addirittura ucciderebbe più del fumo di sigaretta, secondo uno studio di un anno fa dell’Università di Magonza, in Germania.
Ora è stato dimostrato il legame con l’asma da uno studio condotto dall’Università di Aarhus, in Danimarca, dal professor Torben Sigsgaard, e pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. con il titolo “Air pollution and family related determinants of asthma onset and persistent wheezing in children: nationwide case-control study“, “Inquinamento atmosferico e determinanti familiari dell’insorgenza di asma e dispnea persistente nei bambini: uno studio di caso-controllo a livello nazionale”.
Lo studio ha interessato un vasto campione: tutti i bambini danesi nati tra il 1997 e il 2014, circa 3 milioni di individui. I ricercatori hanno raccolto tutte le diagnosi di asma asma e dispnea persistente effettuate su questi bambini da 1 anno fino ai 15 anni di età. Sono stati individuati 122.842 bambini con asma e dispnea attraverso il Registro Nazionale dei Pazienti Danesi. La maggior parte dei casi riguardavano bambini con meno di 3 anni di età.
Accanto alle diagnosi di questi problemi respiratori sono stati analizzati i livelli di inquinamento atmosferico nelle zone di residenza dei bambini con asma e dispnea persistente. Per una corretta individuazione del legame tra asma e inquinamento atmosferico, gli studiosi hanno tenuto conto anche degli altri fattori di rischio, come il fumo di sigaretta delle madri durante la gravidanza, la presenza di casi di asma in famiglia e anche il basso livello di istruzione dei genitori. Come riporta Ansa nell’articolo che cita lo studio danese.
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Tenendo presenti anche questi fattori di rischio ed escludendo gli altri elementi confondenti, i ricercatori danesi hanno comunque riscontrato che i problemi respiratori di asma e dispnea sono diagnosticati con maggior frequenza nei bambini che vivono in zone molto inquinate. Il fattore scatenante di questi problemi sono soprattutto le polveri sottili, come il particolato pm 2,5, il pm 10 e il nitrato. Soprattutto i bambini esposti ad elevati livelli di polveri sottili pm 2,5 hanno maggiori probabilità di sviluppare asma e dispnea persistente rispetto ai bambini non esposti.
Se l’inquinamento atmosferico, soprattutto quello da polveri sottili pm 2,5, fosse ridotto i casi di asma tra i bambini risulterebbero in calo. Ecco perché è importante perseguire politiche ambientali per la riduzione delle emissioni inquinanti. Ne va della nostra salute e soprattutto di quella dei nostri bambini.
L’allarme smog riguarda soprattutto le città e il problema non è dato solo dal traffico elevato, come hanno rilevato gli esperti in altri studi. Mentre uno studio condotto dall’Università di Barcellona alcuni anni fa aveva evidenziato gli effetti negativi dello smog sui bambini dai 7 ai 10 anni e in particolare il peggioramento della loro memoria in presenza di esposizione a pm 2,5.
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Che ne pensate unimamme di questa scoperta?
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