Anche la conduttrice televisiva Eleonora Daniele interviene sulla vicenda di Evan Giulio, il bambino ucciso a causa delle botte.
Unimamme, in questi giorni si è molto dibattuto della vicenda riguardante la tragica sorte di Evan Giulio, morto a 21 mesi a causa delle violenze perpetrate dai genitori. Anche la presentatrice e neomamma Eleonora Daniele ha voluto dire la sua, ma non solo lei.
Eleonora Daniele è da pochi mesi mamma entusiasta della piccola Carlotta, quindi è del tutto normale che la drammatica vicenda del piccolo Evan Giulio, bambino di 21 mesi di Modica, morto per i crudeli maltrattamenti subiti dalla mamma: Letizia Spatola e dal compagno di lei: Salvatore Blanco, l’abbia toccata nel profondo.
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Il bimbo, prima della morte, era stato già 3 volte al pronto soccorso dell’Ospedale di Noto con lesioni riconducibili a violenze, per uno di questi era partita la segnalazione a carico della madre. Anche il padre del piccolo, che non viveva con lui, Stefano, il 6 agosto scorso, aveva sporto una denuncia, arrivata in procura solo il 22 agosto.
Il piccino è spirato il 17 agosto scorso e ora sono in tanti a chiedersi se per questo bambino non si potesse fare di più e che se le autorità competenti si fossero mosse con maggior solerzia, ora Evan Giulio sarebbe qui.
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Come dicevamo, tra le voci che si sono levate a commentare la vicenda c’è quella di Elenora Daniele, che oggi ha scritto un lungo messaggio sul suo account Instagram.
La conduttrice dà voce a tante persone che hanno letto la storia di questo bimbo. “Ho letto la storia del piccolo Evan . E ho pianto . Perché chi doveva tutelare la vita di questo bambino non ha fatto nulla?“. La Daniele si chiede, angosciata, perché chi doveva intervenire non l’ha fatto, la conduttrice sottolinea anche la lentezza delle autorità, che hanno lasciato trascorrere un mese dalla segnalazione e aggiunge ancora: “Perché si parla di tutela dell’infanzia e poi si lasciano dei figli in mano a dei genitori di quel genere? Non riesco nemmeno ad immaginare cosa abbia dovuto soffrire e sopportare questo povero piccolo”.
Secondo lei ci vogliono sostegni mirati e interventi più rapidi, perché ” “non si può far morire un bambino . Non si può” .
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Sull’accaduto è intervenuto anche lo psicoterapeuta Alberto Pellai su Facebook. Secondo lui il piccolo si poteva salvare. “Evan Giulio era troppo piccolo per poter dire in quale inferno era costretto a vivere. Però esistevano molte prove del suo star male” inizia infatti così il suo lungo post in cui parla di come il piccino sia stato trattato come un oggetto, come un bambolotto i cui segni di sofferenza sono stati palesemente ignorati molte volte. Pellai ha ricordato lo scandalo di Bibbiano che indignò l’Italia e che in questo caso, invece, è accaduto il contrario, Evan è rimasto tra le grinfie di chi gli faceva del male.
Nel suo articolo di commento su Famiglia Cristiana ha ribadito che Evan Giulio era ancora troppo piccolo per raccontare cosa gli accadeva, ma che anche se fosse stato un po’ più grande forse non avrebbe detto nulla, perché i piccoli, purtroppo, tendono a proteggere gli adulti che abusano di loro. La morte di Evan Giulio si poteva evitare se gli organi e le persone adulte e competenti preposte a tutelarlo fossero intervenute, per esempio dopo i numerosi accessi al pronto soccorso per lesioni traumatiche. Purtroppo così non è stato.
Unimamme, voi cosa ne pensate di queste considerazioni? Eravate al corrente della vicenda?
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