Il parere dei pediatri sull’emergenza Coronavirus: prevenzione e tamponi necessari per l’autunno.
Dai pediatri italiani arriva l’avvertimento sulla situazione sanitaria del Coronavirus in vista dell’autunno: gli interventi necessari per una ripresa in serenità della scuola e delle attività extrascolastiche in tutta sicurezza per i bambini e le loro famiglie.
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Secondo i pediatri della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps), infatti, è necessario arrivare preparati a una possibile recrudescenza del virus durante mesi autunnali. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo visto come i contagi siano tornati a crescere in modo consistente in Italia e soprattutto nel resto d’Europa. Una situazione che è stata determinata dalla ripresa di massa dei viaggi e purtroppo dall’allentamento delle misure di prevenzione, come distanziamento e mascherine. Il desiderio di vacanza, libertà e divertimento ha fatto sottovalutare i comportamenti a rischio, purtroppo con le conseguenze che si stanno vedendo in questi giorni.
Sebbene i bambini si ammalino meno di Covid-19 e molto raramente in modo grave, tuttavia anche loro sono soggetti all’infezione del nuovo Coronavirus Sars-CoV-2. La maggior parte di loro sviluppa pochi sintomi o è asintomatica, ma possono comunque contagiare gli altri, contribuendo così alla circolazione dei virus. Secondo un recente studio americano i bambini asintomatici possono essere molto contagiosi, fin dai primi giorni in cui sono infetti, a causa di una elevata carica virale. Una scoperta questa che ha sorpreso gli stessi ricercatori, destando un certo allarme. In questi casi, infatti, ad essere in pericolo di contrarre le forme più gravi di Covid-19 sarebbero i loro genitori e soprattutto i nonni.
C’è il rischio che i bambini, senza accorgersene e senza che nessun altro se ne accorga, infettino gli adulti con una elevata quantità di virus mettendone a rischio la vita. Pertanto è fondamentale individuarli, come hanno evidenziato altri ricercatori americani, che hanno messo a punto un metodo per individuarli basato sui dati delle infezioni locali e con l’utilizzo di un’equazione matematica.
Riguardo alla situazione italiana, in vista del rientro a scuola di bambini e ragazzi e della ripresa di tante altre attività, anche lavorative, è necessario individuare in modo massiccio e tempestivo i nuovi contagi, isolarli e tracciare i loro contatti. Per questo motivo, i pediatri italiani della Sipps, Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, hanno affermato che in vista dell’autunno serviranno ben 30 milioni di tamponi, corridoi alternativi per il triage iniziale e soprattutto il rafforzamento della medicina territoriale. Misure necessarie per scoprire le persone infette, tra adulti e bambini, metterle in sicurezza ed evitare l’ulteriore diffusione del contagio.
In autunno, infatti, quando si tornerà a stare più a lungo negli ambienti chiusi e con un clima più freddo aumenteranno le probabilità di contagio, favorite proprio dalle temperature più basse, dall’umidità e dallo stare più tempo negli ambienti chiusi. Tutti sono a rischio, nessuno escluso, anche i bambini.
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Se nei prossimi mesi i contagi di Covid-19 dovessero aumentare in modo esponenziale, e non è un’ipotesi irrealistica visto che purtroppo non siamo riusciti a sfruttare fino in fondo le condizioni favorevoli dell’estate, probabilmente non avremo più un lockdown generale. Sarebbe troppo gravoso e non sostenibile né economicamente né socialmente. Inoltre non sarebbe utile, perché è più efficace isolare semmai le singole zone dei focolai. Lo dicono anche gli esperti. Il presidente Sipps Giuseppe di Mauro ha detto all’Ansa che “non sarebbe una strategia applicabile in una eventuale seconda fase epidemica. Serve predisporre efficaci misure di controllo dei contagi, individuando tempestivamente i portatori del virus, nonché risalire e controllare tutti i loro contatti e isolarli per il tempo necessario”.
Secondo Ernesto Burgio, del gruppo specialisti Covid-19 della Sipps, tra gli interventi da predisporre in vista dell’autunno, occorre preparare un numero adeguato di tamponi, almeno 30 milioni, con la possibilità di ottenere il risultato in 24/48 ore massimo. Secondo l’esperto, poi, sarà molto importante anche validare i test rapidi. Per i casi sospetti di infezione è necessario prevedere “percorsi obbligatori con aree sanitarie deputate al Triage esterne al sistema sanitario stesso e gestite da operatori adeguatamente protetti, informati e formati”. I caso ssopetti, poi, vanno gestiti in teleassistenza fino al risultato del tampone. I pazienti Covid moderati o gravi vanno ricoverati in appositi ospedali o reparti Covid e nelle zone in cui mancano utilizzando gli ospedali militari. Fondamentale, inoltre, è potenziare la medicina del territorio, aumentando il personale e fornendo agli operatori di prima linea i dispositivi sanitari di massima sicurezza. In questo modo verrà tutelata la salute di tutti.
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