Ogni genitore teme che il proprio figlio possa essere coinvolto in problemi di bullismo, ecco quali sono secondo il telefono azzurro i segnali da non sottovalutare.
Oggi si parla sempre più spesso di bullismo e cyberbullismo fortunatamente. Purtroppo però è un fenomeno in aumento, soprattutto tra i ragazzi. Ogni genitore teme che il figlio possa essere vittima di bullismo. Per comprendere meglio il fenomeno il telefono azzurro ha messo a punto una guida “A prova di bullo”, sviluppata grazie al lavoro di ENABLE – European network against bullying in learning and leisure environments. Vediamo quali sono i segnali d’allarme da non sottovalutare che possono aiutarci a riconoscere questo problema.
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Come si legge sulla guida “Il bullismo è il ferimento ripetitivo e intenzionale di una persona o di un gruppo da parte di un’altra persona o gruppo, dove il relazione implica uno squilibrio di potere. Il bullismo non è una parte normale della crescita (sebbene sia comune) e non dovrebbe essere accettato. Tutti hanno il diritto di sentirsi sempre al sicuro e di essere trattati allo stesso modo. Il bullismo può accadere ovunque, in qualsiasi momento. Può accadere faccia a faccia o online e può assumere molte forme, anche fisiche violenza, minacce, scherno, insulti e parole scortesi o non vere”.
Bullismo: quali i segnali per riconoscerlo
Giovani vittime di bullismo:
- Può sentirsi molto angosciato e incapace di mettergli fine
- Sono più a rischio di sviluppare problemi di salute mentale inclusa la depressione e ansia
- Può portare all’autolesionismo e persino al suicidio
- Può andare peggio a scuola, perdere la capacità di fare amicizia
- Può esserne colpito per molti anni e fino all’età adulta
Il bullismo online o cyberbullismo è il bullismo che si verifica utilizzando dispositivi tecnologici connessi ad Internet, anche sui giochi connessi alla rete. potrebbe includere messaggi di testo inappropriati, e-mail o blog, invio di immagini offensive o degradanti, o anche attraverso contenuti per deridere gli altri pubblicati da individui nelle chat di gruppo, oppure creando false personalità proprio a questo scopo. Come si legge sulla guida “Il bullismo online può spesso essere peggiore del bullismo offline perché può accadere 24 ore al giorno; può essere molto pubblico e molto isolante.”
Non è sempre facile capire se il proprio figlio è coinvolto in questo fenomeno e se ne è vittima, carnefice o spettatore. Come si legge sulla guida”Non c’è sempre una chiara distinzione tra una persona che è un bullo o una vittima. Spesso anche le persone vittime di bullismo sono state vittime di bullismo”.
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Ecco secondo la guida quali sono i segnali a cui fare attenzione:
- Esterno
- Lividi o segni inspiegabili sul corpo
- Oggetti rotti o mancanti
- Fisiologico
- Mancanza di energia
- Problemi a dormire
- Cambiamenti nel mangiare vestiti
- comportamentale
- Proteggere il proprio telefono, laptop o tablet e spendere
più tempo del solito su di loro - Diventare ritirato
- Diventare aggressivi a casa
- Proteggere il proprio telefono, laptop o tablet e spendere
- Collegato alla scuola
- Improvvisamente andando peggio a scuola
- Essere meno disposti a parlare della propria giornata e mettersi sulla difensiva quando gli viene chiesto
- Evitare la scuola, trovare scuse o affermare di non stare bene
- Parlare meno degli amici e vederli meno del solito.
Prima di saltare a conclusioni meglio però esserne sicuri e valutare anche altri possibili scenari:
- C’è qualcos’altro che infastidisce mio figlio?
- Ci sono stati cambiamenti a casa come un neonato, il divorzio o la separazione?
Come iniziare la conversazione
Non è sempre facile con i ragazzi parlare di bullismo e ad una domanda diretta potrebbero non rispondere, meglio porre domande aperte:
- chi sono i loro amici e cosa gli piace di loro
- com’è l’ora di pranzo a scuola, con chi si siedono, giocano, frequentano
- cosa dovrebbero fare i genitori per aiutare a fermare il bullismo nelle scuole
- se avessero un desiderio, cosa cambierebbero e perché
- mostrare un programma TV o un video che includa il bullismo e chiedere che cosa
ne pensa.
Non sempre poi i ragazzi riescono a comunicare le loro emozioni e cosa stanno vivendo, in questo caso si può cercare di farlo aprire attraverso disegni o giochi. altre due cose importanti da considerare sono:
- ogni bambino avrà il suo particolare modo per esprimere il disagio, per comunicare ciò che lo spaventa.
- non è tanto il singolo evento ma piuttosto il ripetersi della stessa dinamica che deve preoccupare noi adulti.
Non è facile per un bambino ammettere con qualcuno di essere vittima di bullismo, neanche con i propri genitori è facile parlarne. Temono che aprendosi e parlandone i genitori possano peggiorare la loro situazione, magari parlandone a scuola. Se tuo figlio dovesse ammettere con te di essere vittima di bullismo cerca di mantenere la calma, ricordati che in quel momento la priorità è la sua serenità e il sentirsi protetto e supportato, quindi meglio non lasciarsi prendere dalla rabbia e cominciare a lanciare accuse o minacciare di punire i colpevoli.
Come spiega si legge sulla guida, “Parla con tuo figlio con calma e sii rassicurante. Ringrazia tuo figlio per averti parlato, rassicuralo che le cose andranno meglio e che sarai sempre lì per parlare dei problemi come questo. Una relazione aperta e di fiducia aiuta tuo figlio a sentirsi sicuro di condividere le preoccupazioni con te. Chiedi a tuo figlio che tipo di cose si potrebbero fare per fermare il bullismo e decidete insieme i passi successivi”. Se pensi che tuo figlio sia vittima di bullismo leggi questo nostro articolo: “Se tuo figlio è vittima di bullismo”
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