La giornata nazionale delle vittime del Covid19 è stata istituita il 18 Marzo. Si commemoreranno in questa data le vittime della pandemia.
Una legge dello scorso 23 Luglio, approvata dalla Camera dei Deputati all’unanimità, ha istituito il 18 Marzo come data per commemorare le vittime della pandemia in Italia.
Nei mesi scorsi si era dibattuto a lungo sulla data in cui istituire questa ricorrenza, diversi gruppi parlamentari e commissioni avevano avanzato proposte.
Principalmente le date identificate come date simbolo della pandemia in Italia erano quella del 20 Febbraio, giorno in cui è stato identificato il “paziente uno” di Codogno, e il 18 Marzo, quando tutti, in Italia e nel mondo, abbiamo visto la scena che rimarrà per sempre impressa nelle nostre memorie: la tragica sfilata degli autocarri militari che da Bergamo trasportavano i feretri delle vittime in altre città perché non c’era più posto per seppellirle.
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Alla fine è stata scelta proprio questa data per commemorare le vittime del Covid19, tramite una proposta di legge che ha unificato diverse proposte e che è stata approvata all’unanimità dal Parlamento.
In un primo momento erano giunte delle proposte che volevano dedicare la giornata di commemorazione a tutto il personale sanitario che ha combattuto la pandemia in prima linea ed è rimasto vittima del virus.
Poi invece la legge definitiva ha approvato la giornata delle vittime del Covid19, proprio per lasciare spazio alla commemorazione di tutte le persone che hanno perso la vita e a cui non è stato possibile dare l’ultimo saluto.
Purtroppo sono tantissime le famiglie che hanno perso i loro cari senza potergli neanche parlare un’ultima volta e che, in piena pandemia, non hanno potuto neanche dargli l’ultimo saluto con un funerale.
Questa pagina drammatica della nostra storia contemporanea, che ancora stiamo vivendo, sarà commemorata proprio per ricordare e rielaborare un lutto ed un trauma collettivo.
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La pandemia ha abbattuto le barriere sociali, non ha risparmiato nessuno, ma nel nostro paese ha fatto anche emergere un lato umano di compassione e solidarietà, ha creato una rete sociale di aiuti e un attivismo collettivo che è stato a lungo lodato anche all’estero.
Ricordare quanti hanno perso la vita a causa della pandemia, contraendo il virus sul luogo di lavoro o in famiglia dai propri cari, è anche un modo per ricordare lo spirito di sacrificio e abnegazione che molti hanno avuto durante le fasi più drammatiche della pandemia, dalle forze dell’ordine al personale sanitario, e delle famiglie che hanno vissuto il dramma del ricovero in ospedale e della morte dei loro cari in isolamento.
Dunque dal prossimo anno nella data del 18 Marzo in tutti i luoghi pubblici e privati si osserverà un minuto di silenzio in memoria delle vittime.
Chi vorrà potrà scegliere di donare una parte del proprio stipendio di quel giorno alla ricerca scientifica.
Inoltre Stato, Province, Regioni e Comuni potranno promuovere iniziative specifiche per onorare la memoria delle persone decedute.
La Rai, come organo di informazione nazionale, dovrà assicurare spazi dedicati a questo tema nel palinsesto nazionale e regionale.
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Infine, le scuole di ogni ordine e grado potranno promuovere iniziative volte a mantenere vivo il ricordo di ciò che è successo e di cosa è stato fatto per contrastare l’epidemia, approfondire tematiche e trasmettere il significato di questa giornata commemorativa alle nuove generazioni.
Ecco dunque come si svolgerà questa giornata, che dovrà tramandare la memoria di questa pandemia e di tutto il dolore che ha causato, ma anche della speranza e della unione che c’è stata nel contrastarla.
E voi unimamme siete d’accordo con la scelta di questa data per la commemorazione delle vittime?
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