Un nuovo studio su Coronavirus e bambini asintomatici: possono essere contagiosi per settimane.
Si susseguono gli studi sul nuovo Coronavirus e i bambini per comprendere meglio come si infettano, come sviluppano la malattia e quanto siano contagiosi. Se i primi studi scientifici che vi abbiamo segnalato insistevano sulla scarsa contagiosità dei bambini, oltre che sul fatto che si ammalano meno gravemente, nuovi studi più recenti invece hanno dimostrato che i bambini sono contagiosi tanto quanto gli adulti e in alcuni casi anche di più.
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Il problema principale riguardo ai bambini con il Coronavirus, infatti, è che generalmente sviluppano pochi e lievi sintomi oppure sono asintomatici, quindi non ci si accorge se hanno contratto il virus e rischiano di infettare molte persone continuando a svolgere le loro attività. Proprio per questa circostanza, uno studio ha definito i bambini asintomatici “diffusori silenziosi del nuovo coroanvirus“, sottolineandone la pericolosità e anche l’elevata carica virale. Un elemento, quest’ultimo, che ha sorpreso gli stessi ricercatori.
Ora un nuovo studio ha messo in evidenza la durata della contagiosità dei bambini infetti, che può durare anche per delle settimane anche se sono asintomatici. Ecco che cosa hanno scoperto i ricercatori.
In vista della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività extrascolastiche, è molto importante, oltre che mantenere le misure di sicurezza anti Covid-19 nei luoghi frequentati dai bambini, individuare subito i casi di contagio per isolarli ed evitare che il virus si diffonda. I contagi possono riguardare indifferentemente sia gli adulti che i bambini, perché anche i bambini possono diffondere il virus nonostante contraggano la malattia in forma lieve o asintomatica.
Ora un nuovo studio americano, appena uscito, ha scoperto che i bambini contagiati da Sars-CoV-2 possono trasmettere il virus, quindi infettare altre persone, per un lungo periodo di tempo, fino a 2 o 3 settimane. Una condizione che si verifica a prescindere dalla gravità della malattia che hanno sviluppato e anche a prescindere dal fatto che siano sintomatici, presintomatici o asintomatici. Pertanto, un bambino può essere stato infettato ma non avere sintomi e continuare nelle sue attività normali, senza che i genitori sappiano che ha il virus, contagiando in questo modo quelli che entrano in contatto con lui. Un rischio che può durare ben oltre i canonici 14 giorni della quarantena, perché come dimostra lo studio i bambini infetti possono essere contagiosi anche per 3 settimane. Un bel problema.
Lo studio è stato condotto dalle ricercatrici Roberta L. DeBiasi e Meghan Delaney, della George Washington University e del Children’s National Hospital and Research Institute di Washington, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Jama Pediatrics.
Le ricercatrici si sono basate su uno studio condotto in Corea del Sud, che ha raccolto i dati di 91 bambini ricoverati in 22 ospedali del Paese e che è lo studio più completo sulla frequenza delle infezioni asintomatiche nei e sulla durata dei sintomi e sulla diffusione virale nei bambini, sia asintomatici che sintomatici. Una raccolta di dati che è stata possibile grazie ai test capillari e su larga scala effettuati in Corea del Sud.
La particolarità dello studio della Corea sta nell’osservazione sequenziale dell’infezione, con i bambini sottoposti a test ogni 3 giorni. Sono stati messi a confronto i risultati dei test di 91 bambini, asintomatici, presintomatici e sintomatici con infezione da lieve a moderata del tratto respiratorio superiore e inferiore. I bambini contagiati sono stati individuati tramite tracciamento dei contatti da casi di infezione confermati in laboratorio.
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Uno degli aspetti principali che emergono dallo studio è che non tutti i bambini infettati dal Coronavirus hanno sintomi e anche quelli con sintomi non sempre sono individuati in modo tempestivo.
Dei 91 bambini coreani esaminati:
Lo studio ha dimostrato che la durata dei sintomi nei bambini può variare molto, da un minino di 3 giorni a un massimo di 21 giorni. La durata mediana dei sintomi nei bambini esaminati era di 11 giorni.
Nei bambini presintomatici la durata mediana dei sintomi è risultata la più breve, di 3,5 giorni. Mentre nei bambini sintomatici la durata mediana è risultata di 6,5 giorni in caso di sintomi concomitanti con la diagnosi e di 13 giorni in caso di sintomi precedenti alla diagnosi. Sulla durata dei sintomi non ha inciso l’infezione del tratto respiratorio superiore rispetto a quella lieve o moderata del tratto inferiore. Questo significa che anche i bambini con un’infezione lieve possono rimanere sintomatici per lungo tempo.
Infine, lo studio ha dimostrato che i bambini, con sintomi o no, con infezione del tratto respiratorio superiore o inferiore, con malattia lieve o moderata, possono essere contagiosi per molto tempo. Il virus è stato individuato per una media di 17,6 giorni complessivi e per un periodo di tempo prolungato in tutte le coorti di bambini, indipendentemente dalla presenza di sintomi. Tra i bambini asintomatici presi in esame, 13 avevano il virus per una media di 14,1 giorni dopo il primo risultato positivo al test, mentre 4 avevano ancora il virus anche 21 giorni dopo il primo rilevamento. Gli autori hanno sottolineato che la durata della contagiosità nei pazienti asintomatici avrebbe potuto essere anche più lunga, perché la data dell’infezione iniziale non poteva essere conosciuta con chiarezza.
Il limite dello studio sta nel fatto che risultare positivi al virus, tramite tampone, anche dopo molto tempo dal primo test non significa necessariamente essere ancora infettivi. Nell’organismo, infatti, potrebbero essere rimaste tracce di RNA del Coronavirus che non hanno capacità di infettare altri.
In ogni caso, i bambini asintomatici o con malattia lieve e pochi sintomi possono essere molto contagiosi. È importante dunque individuare tempestivamente questi casi e isolarli.
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