Per una donna disabile diventare mamma non è facile, ma l’allattamento può contribuire a fortificare l’autostima della neomamma ed il legame con il piccolo.
Per una donna con handicap diventare mamma non è scontato, prima di tutto deve scontrarsi con i pregiudizi, le paure, i tabù, sia da parte della sua comunità che da parte dei professionisti della salute. Sono tante le domande che gli altri si pongono, come ad esempio se può trasmettere la sua disabilità al bambino, se è in grado di portare avanti una gravidanza e infine se sarà capace di occuparsi del bambino una volta nato. Sono tutte domande che probabilmente si pone anche lei nel profondo proprio per questo l’allattamento al seno per una mamma disabile è molto importante: rinforza la sua autostima.
Con l’allattamento al seno la mamma farà una cosa che nessun altro può fare per il suo bambino, questo aumenterà la sua fiducia come mamma e rinforzerà il suo legame con il bambino. Questo vale ancora di più se la mamma ha un handicap che le impedisce di prendersi cura del suo bambino.
Molte donne con handicap percepiscono il loro corpo come un corpo “incapace” come si legge sul sito della leche league, quindi quando si accorgono che possono partorire ed allattare, rimangono stupite e acquistano fiducia nelle loro capacità come mamme, come donne e come persone.
L’allattamento ha poi il vantaggio per tutti di evitare la fatica dell’usare il biberon, una fatica maggiore per una mamma disabile.
Sicuramente per poter riuscire ad allattare la donna avrà bisogno di un aiuto più o meno impegnativo, a seconda della sua disabilità. Ad esempio una mamma che è cieca dovrai imparare inizialmente a come posizionare il bambino, come attaccarlo al seno e come valutare se il bambino sta poppando in modo corretto. Anche se dovrà usare il tiralatte avrà bisogno di qualcuno che dovrà insegnarle come usarlo.
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Per questo le mamme disabili hanno bisogno di un sostegno da parte dei professionisti della salute, soprattutto in ospedale al momento del parto per avviare bene l’allattamento, e poi anche da parte di altre madri come loro. Ma sopra ogni altra cosa avranno bisogno dell’aiuto in casa del proprio partner e della propria famiglia (della nonna, della sorella o della zia).
Nella maggior parte dei casi le sfide che affronta una mamma disabile sono le stesse di una qualsiasi altra mamma e se l’allattamento finisce troppo presto è di solito da attribuire alla mancanza di supporto e di informazioni corrette, se invece l’allattamento va bene è perché la donna è riuscita a trovare entrambe.
L’allattamento da parte delle mamme cieche è stato visto che è molto più frequente e durevole: questo perché permette alla donna di avere una maggiore attenzione al bambino grazie alla sua vicinanza fisica e perchè prolunga quelle sensazioni benefiche della gravidanza contribuendo a fortificare l’autostima delle neomamme.
La percentuale di bambini Down nei quali la nutrizione si basa unicamente sull’allattamento varia da Paese a Paese e in Italia si stima un valore poco superiore al 40%. Le motivazioni sono diverse: malformazioni congenite, nascita prematura, difficoltà alla suzione e problemi materni dal punto di vista psicologico sono tutte possibili ragioni che entrano in gioco
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Care unimamme eravate a conoscenza delle difficoltà per una donna disabile di diventare mamma?
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