Il dramma dei bambini di Beirut vittime dell’esplosione di agosto: “Dobbiamo aiutarli”, l’appello di SOS Villaggi dei Bambini.
A un mese dalla terribile esplosione al porto di Beirut che ha quasi distrutto l’intera città, gli abitanti hanno bisogno di aiuto. La capitale del Libano è in ginocchio e a soffrire di più sono soprattutto i bambini.
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Molte famiglie che già pativano da difficoltà economiche e povertà, in un Paese piegato da instabilità politica, tensioni sociali e da anni di guerra civile, si sono ritrovate con niente in mano. Prive di generi essenziali, senza più una casa. Gli aiuti internazionali si sono attivati subito, ma c’è tanto da fare per aiutare la popolazione a riprendersi dal disastro e i più deboli stanno pagando il prezzo più alto. Sono i bambini le prime vittime di questa tragica situazione. L’Organizzazione SOS Villaggi dei Bambini, impegnata da decenni nel sostegno a bambini e ragazzi in gravi difficoltà economiche, sociali ed educative, ha lanciato un appello per un contributo o una donazione per aiutare i bambini libanesi. Ecco di cosa si tratta.
Tutti abbiamo ancora negli occhi le sconvolgenti immagini dell’esplosione al porto di Beirut, lo scorso 4 agosto, provocata dall’incendio di un vasto magazzino che conteneva 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio, un composto chimico comunemente utilizzato come fertilizzante ma molto pericoloso perché facilmente esplosivo. Il 4 agosto sono state due le esplosioni che si sono susseguite nei magazzini del porto di Beirut, sconvolgendo tutta la città. La zona del porto è stata interamente distrutta, quasi rasa al suolo, ma anche altre e ampie parti della città sono state distrutte o gravemente danneggiate.
Quello che al momento è ritenuto un tragico incidente, alla cui origine stanno comunque gravi responsabilità e negligenze nella gestione del deposito, ha causato oltre 200 morti, più di 7.000 feriti e 300.000 sfollati rimasti senza casa, di cui 80mila sono bambini. I danneggiamenti hanno provocato danni a edifici fino a 10 km di distanza dal luogo delle esplosioni. Il bilancio di un bombardamento devastante. È andato distrutto anche il secondo silo più grande della città, che conteneva 15.000 tonnellate di grano. Un dramma che ha aggravato la difficilissima situazione economica del Libano, peggiorando la carenza di cibo.
Tanti bambini e ragazzi hanno perso la casa, i loro libri e i giochi, in molti casi, purtroppo, anche un familiare, un amico, un insegnante. L’Organizzazione SOS Villaggi dei Bambini opera in Libano da quasi 60 anni e in questo momento è vicina alla popolazione e a Beirut è attrezzata per fornire il supporto necessario alla tutela di minorenni e famiglie. Subito dopo la catastrofe, SOS Villaggi dei Bambini ha lanciato un Programma di Emergenza per proteggere i bambini, portando aiuti concreti e sostenendo le famiglie per scongiurarne la disgregazione. La macchina organizzativa ha consentito di portare alle famiglie colpite non solo cibo e generi non alimentari, ma anche contanti e buoni spesa per far fronte ai bisogni urgenti e assicurare l’accesso ai servizi di base come acqua potabile, igiene e cibo. Inoltre, nei Villaggi SOS presenti in Libano, l’Organizzazione sta offrendo accoglienza temporanea ai bambini e ragazzi non accompagnati o separati e sta lavorando per offrire loro, oltre a protezione e cure, anche le attività adeguate a supportare il loro sviluppo educativo.
Per portare avanti queste attività serve il contributo di tutti. Per questo SOS Villaggi dei Bambini lancia un appello a fare una donazione per i bambini e le famiglie di Beirut su www.sositalia.it/libano.
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“A Beirut abbiamo vissuto la guerra civile, le battaglie di strada e le bombe. Ma un’esplosione come questa non è mai stata vista – dice Arsanios Dirani, Presidente di SOS Villaggi dei Bambini Libano – Qui la popolazione viveva già sull’orlo del baratro: ancora prima del Coronavirus c’era stato il crollo dell’economia nazionale e del sistema sanitario. Tante famiglie soffrono la fame e la povertà e non riescono a comprare cibo per i loro figli. Dopo questa esplosione sarà tutto ancora più difficile: il Libano non è preparato, lo shock è profondo e non sappiamo cosa succederà adesso”.
“Martedì 4 agosto una terribile tragedia ha colpito la nostra capitale. Molte vite sono andate perse e i danni sono catastrofici. Per fortuna, i nostri bambini e il personale sono al sicuro. Abbiamo subito solo alcuni danni nella sede dell’ufficio nazionale”, racconta Zeina Roueiheb, Direttrice di SOS Villaggi dei Bambini Libano. “Questa tragedia si aggiunge a una crisi economica e sanitaria già difficile e noi di SOS Villaggi dei Bambini stiamo valutando il modo migliore per rispondere alle esigenze di bambini e famiglie colpite. Vorrei ringraziare sinceramente ognuno di voi per il supporto che ci state dando e potrete darci”, conclude la Direttrice.
Toccanti sono le testimonianze delle famiglie che hanno subito il disastro. Un donna, Rula e i suoi tre bambini vivono a Karantina, un quartiere a est del porto di Beirut. L’esplosione del 4 agosto ha colpito anche la loro casa, danneggiandola gravemente. Fortunatamente, a parte qualche ferita, Rula e i suoi bambini si sono salvati ma hanno perso la casa e soffrono lo shock di questa catastrofe. “Mi sento persa, non so cosa faremo io e i miei figli“, dice Rula. La donna e i figli si trovano ora in una casa temporanea che SOS Villaggi dei Bambini Libano ha trovato per loro. Tante sono le famiglie di Beirut che si trovano in situazioni simili.
“Lo shock e gli effetti psicologici su bambini e adulti sono significativi, hanno tutti bisogno di un supporto“, afferma Carla Choueifaty, coordinatrice dei Programmi di sostegno familiare di SOS Villaggi dei Bambini a Beirut.
Significativi e potenti sono i disegni dei bambini di Beirut che riflettono tutto lo shock e il trauma vissuti. Come il disegno, nell’immagine sopra, realizzato da un bambino accolto in uno dei Villaggi SOS in Libano, in cui al dramma dell’esplosione si unisce quello della pandemia di Coronavirus, con un medico con la mascherina che tenta di tenere a bada entrambi.
SOS Villaggi dei Bambini è parte del network di SOS Children’s Villages, la più grande Organizzazione a livello mondiale impegnata da oltre 70 anni nel sostegno di bambini e ragazzi privi di cure familiari o a rischio di perderle. Lavora con le famiglie d’origine per prevenire le crisi che ne causano la separazione e offre accoglienza di tipo familiare ai bambini che sono privi di cure adeguate. È presente in 136 Paesi e territori, dove aiuta oltre 1 milione di persone tra bambini, bambine, ragazzi, ragazze e le loro famiglie. In Italia promuove i diritti di oltre 44.000 bambini e giovani e si prende cura di oltre 1.000 persone tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi momenti di disagio. I Villaggi SOS in Italia sono 6: a Trento, Ostuni (Brindisi), Vicenza, Roma, Saronno (Varese), Mantova. La sede italiana gestisce anche un Programma di affido familiare interculturale a Torino e un Programma di sostegno psico-sociale per Minori Stranieri Non Accompagnati in Calabria.
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Che dire unimamme di fronte queste tragedie?
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