Quali sono i fattori che espongono ad un rischio maggiore di ingorgo mammario e come intervenire secondo la letteratura popolare e scientifica
Sappiamo tutti cosa è l’ingorgo mammario eppure è un aspetto della lattazione che è stato poco studiato. Il dizionario medico lo definisce come congestione, distensione con edema. La montata lattea è un processo fisiologico ma se la produzione del latte aumenta velocemente il volume del latte supera la capacità degli alveoli di immagazzinarlo. È importante in questo caso rimuovere latte modo che gli alveoli si possano distendere e le cellule secretorie del latte non si appiattiscano e non si allunghino.
In caso di distensione degli alveoli e ci può essere un’occlusione parziale o completa della circolazione sanguigna che diminuisce l’attività cellulare. I vasi sanguigni congestionati a questo punto perdono dei fluidi che vanno nello spazio dei tessuti circostanti e provocando un edema. Questa congestione causa un ostruzione a livello linfatico causando la stagnazione del sistema che elimina le tossine, i batteri e pezzi consumati di cellule dal seno predisponendo il seno ad una mastite (sia infiammatoria che infettiva).
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Nella ghiandola mammaria a questo punto si accumula una proteina chiamata FIL che diminuisce la produzione del latte. La morte programmata delle cellule, detta apoptosi scatena un ingorgo e l’accumulo del latte che causano a loro volta l’involuzione della ghiandola secretoria della mammella, il riassorbimento del latte, il collasso delle strutture alveolari e la cessazione della produzione.
Un segnale a livello clinico di una possibile involuzione ghiandolare in questi casi è l’estrazione di un latte eccezionalmente denso e filamentoso.
L’ingorgo si può classificare in base alla zona coinvolta: L’areola, il corpo del seno, o entrambi. L’ingorgo areolare è costituito da una aureola gonfia con la pelle tesa e lucida per via del troppo latte.Un areola gonfia è considerata un edema dei tessuti causata dai troppi liquidi dati alle madri per via endovenosa durante il travaglio.
Durante la prima settimana post-partum un turgore minimo o assente può essere associato
Per misurare l’ingorgo mammario nella letteratura scientifica sono stati descritti diversi metodi:
Sono quattro i tipi di ingorgo mammario che sono stati descritti:
Secondo la letteratura sono numerosi metodi utilizzati:
Esiste una tecnica che si è dimostrata efficace per ridurre l’incidenza dell’ingorgo: “il massaggio alternato dei seni”. Il massaggio alternato è un massaggio al seno alternato alla suzione del bambino, va fatto su entrambi i seni per tutta la durata della poppata.
Le applicazioni calde: sono state poco studiate ma sono sicuramente utili come conforto ad un seno dolorante. La terapia fredda: secondo alcuni studi il freddo scatena un ciclo di vaso costrizione durante il quale il flusso del sangue si riduce e l’ edema locale diminuisce, il drenaggio linfatico viene potenziato. Subito dopo vi verifica una vasodilatazione dei tessuti profondi che previene lesioni termiche. Ma a questo riguardo esistono studi discordanti.
La terapia termica con ultrasuoni: non è stata dimostrata la sua efficacia. La terapia con drenaggio linfatico del seno: che è un massaggio dolce del seno, migliora il movimento del fluido stagnante riducendo l’ edema e migliorando il funzionamento delle cellule. Foglie fredde di cavolo: se cambiate ogni due ore possono ridurre l’ edema e il flusso di latte. Spremitura del latte: la spremitura manuale o con tiralatte fino a quando non si sente sollievo riduce l’accumulo del FIN e diminuisce lo stress meccanico sugli alveoli prevenendo la morte delle cellule, i cambiamenti della circolazione del sangue, diminuendo infine il rischio di mastite, inoltre dà sollievo alla madre.
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Care unimamme cosa ne pensate di queste informazioni che si trovano sul sito della leche league?
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