Come si può curare il prurito postparto? Ecco alcuni rimedi che possono aiutarvi a superare questo fastidio in una parte così delicata.
Il postparto è un momento delicatissimo per tutte le donne che dopo nove mesi di gravidanza hanno partorito. Un periodo complicato sia per chi ha fatto il taglio cesareo sia per chi invece ha partorito naturalmente.
Sono diversi i problemi verso i quali una donna può andare incontro in questa fase dalla caduta dei capelli – che è un tema che attanaglia tutte le donne e di cui abbiamo ampliamente parlato in articoli precedenti – fino alla perdita di peso, cercando di eliminare i chili di troppo e quella pancia un pò molle che rimane dopo il parto.
Ma ci sono alcune donne che soffrono anche di un’altra problematica: il prurito intimo.
Spesso questo può essere causato da una scorretta igiene intima, dallo stress fisico, dai cambiamenti del corpo, dall’episiotomia, da un’infezione vaginale come la candida.
Ovviamente se il prurito dovesse persistere è sempre bene consultare il proprio medico, cosa che è consigliata fare anche in una fase iniziale in modo tale da localizzare il problema immediatamente e agire in modo più efficace possibile.
Soprattutto perché il prurito intimo può dipendere, come visto, da diverse cause e non sempre tutte sono semplici da capire.
Il corpo, quindi, anche dopo il parto è in costante mutamento e si creano una serie di cambiamenti a cui è difficile stare dietro, come ad esempio il fenomeno della pancia molle di cui abbiamo parlato in precedenza, dandovi qualche consiglio.
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Insomma una delle prime cause che può provocare il prurito vaginale è la secchezza o la scarsa lubrificazione. Questo può essere causato soprattutto se la nascita del bambino è avvenuta tramite parto naturale e si è verificata l’episiotomia, che avrà richiesto dei punti.
Ciò è un problema che accomuna tutte le donne che hanno partorito naturalmente perché presentano difficoltà a urinare e a lavare le parti intime. In questo caso lo scoglio più grande da superare è la paura di provare dolore e di conseguenza di farsi male.
Ma solo superando questa paura si può facilmente curare la zona e farla guarire.
In secondo luogo un altro fattore che può provocare prurito è la biancheria intima. È bene preferire mutadine di cotone a quelle sintetiche e in pizzo perché permettono di far respirare la pelle e prevenire possibili irritazioni. Per lo stesso motivo bisogna stare attenti agli assorbenti che si usano, è consigliato infatti fare uso di quelli appositi per questa fase che sono realizzati con materiali molto più delicati.
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Un altro fattore che può provocare prurito è la candida. Se la si ha ci si accorge facilmente perché si avranno delle perdite biancastre e oltre che al prurito anche un pò di bruciore.
La candida è un fungo che si diffonde laddove si crea uno squilibrio, in questo caso nella zona intima. Per curarla è bene preferire un trattamento antimicotico e la terapia dura due settimane. Prima di iniziare qualsiasi trattamento è bene consultare il proprio medico per evitare una recidiva.
Contro la candida ci sono anche dei rimedi naturali come impacchi con la camomilla, detergenti appositi ed evitare di mangiare cibi dolci e fritti che favoriscono la candidosi.
Per risolvere il problema del prurito si può far ricorso a dei detergenti intimi specifici che però non siano molto aggressivi, anche il semplice bidet può provocare dei fastidi ulteriori, il consiglio è quello di lavarsi con una bottiglia a collo stretto.
Una cosa importante da ricordare è non usare mai il talco che potrebbe peggiorare la situazione.
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