La buona notizia: “Addio influenza”, i dati record dell’OMS sull’emisfero australe fanno ben sperare per la prossima stagione.
Si avvicina in Italia la stagione influenzale e mentre le autorità sanitarie si preparano ad affrontare eventuali emergenze sanitarie da aumento dei contagi di Covid-19 a seguito della riapertura delle scuole, allo stesso tempo si stanno organizzando per far fronte alla nuova epidemia di influenza, aumentando le scorte di vaccini antinfluenzali e invitando le persone a vaccinarsi, soprattutto gli anziani e i soggetti più deboli.
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Nel frattempo, dall’emisfero australe, dove al momento è inverno, arriva un’ottima notizia riguardo proprio ai dati sull’influenza: la malattia è praticamente sparita, grazie alle misure sanitarie di prevenzione dei contagi da Coronavirus e soprattutto grazie all’aumento delle vaccinazioni.
“Addio influenza” in Australia: i dati dell’OMS fanno ben sperare
In questo momento, nell’emisfero Sud del mondo è inverno, ci si avvicina alla fine dell’inverno e si va verso la primavera, mentre nell’emisfero Nord l’estate sta per finire e sta per iniziare l’autunno. La stagione influenzale da noi inizia intorno alla metà di ottobre, per concludersi a metà/fine marzo. Mentre nell’emisfero Sud va da aprile a settembre. In questa parte del mondo, dunque, sta volgendo al termine e come abbiamo detto i risultati sono incoraggianti, perché grazie alle misure di prevenzione anti-Covid anche i casi di influenza sono crollati.
Distanziamento fisico, uso delle mascherine e frequente igiene delle mani hanno ridotto in modo drastico i contagi dei virus influenzali, oltre a quelli di Sars-CoV-2. Un effetto a cui si aggiunge anche quello della vaccinazione antinfluenzale su larga scala. La notizia viene dal Global Influenza Programme , il programma di sorveglianza mondiale sull’influenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che segnala un drastico calo dei casi di influenza nell’emisfero Sud (dati al 31 agosto). In Australia le autorità sanitarie segnalano solo 107 casi di influenza in questa stagione, mentre nel 2019 i casi erano stati oltre 61mila
Numeri simili, comunque, sono stati osservati anche negli altri Paesi dell’emisfero Sud, come Argentina, Cile, Sudafrica e Nuova Zelanda. Di fatto, è come se la stagione influenzale quest’anno non ci fosse stata. Come ha dichiarato alla CNN Ian Barr, professore di microbiologia e immunologia all’Università di Melbourne. “Dove ti aspetteresti di avere stagioni influenzali – come in Cile, come in Argentina – non abbiamo davvero visto una stagione quest’anno“, ha aggiunto Andrea Vicari, consulente per le malattie a tendenza epidemica per l’Organizzazione Panamericana della Sanità.
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Questi dati fanno ben sperare anche l’Europa e il Nord America, dove Paesi come il nostro, il Regno Unito, la Spagna, la Francia e gli Stati Uniti sono stati duramente colpiti nel numero di contagi di Covid-19 e soprattutto di morti e dove pertanto sarà cruciale durante la prossima stagione distinguere i casi di influenza da quelli da Coronavirus. Sarà fondamentale per intercettare tempestivamente i pazienti Covid-19, isolarli e tracciare i loro contatti, evitare che il virus si diffonda ulteriormente, così come curarli in modo adeguato, evitando gli errori che purtroppo si sono verificati durante la scorsa stagione invernale, prima che Sars-CoV-2 venisse scoperto e quando i suoi sintomi sono stati confusi con quelli dell’influenza o di una polmonite anomala.
Per la prossima stagione, comunque, dovremmo essere più preparati. Sia per una migliore capacità di scoprire i posativi al Covid-19, oggi se ne trovano di più e di meno gravi, grazie alla tempestiva individuazione e al maggior numero di tamponi, sia per le misure igieniche di prevenzione (mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani), oltre che per cure che si sono perfezionate nel tempo. Queste condizioni, insieme a un aumento, si spera, delle vaccinazioni antinfluenzali dovrebbero portare a un deciso calo di casi di influenza anche da noi.
Quest’anno la campagna di vaccinazione contro l’influenza sarà anticipata proprio per questi motivi.
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