Una tragica notizia, Teresa era una baby sitter italiana che lavorava in Svizzera. Aggredita brutalmente per difendere la bimba alla quale badava.
Voleva solo difendere la bambina che le era stata affidata, Teresa Scavelli è stata colpita a morte dal suo aggressore mentre stava facendo il suo lavoro. Inutile la corsa in ospedale ed i tentativi di salvarla, la baby sitter non ce l’ha fatta.
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Il terribile episodio è avvenuto ad inizio mese in Svizzera, ma solo adesso si è saputa l’identità della donna che è stata aggredita dal suo assassino. Ancora non sono note le cause e le indagini sono ancora in corso.
Baby sitter uccisa senza pietà: lavorava in Svizzera, ma era italiana
Teresa Scavelli, 46 anni lavorava come babysitter a San Gallo, nella Svizzera tedesca. Originaria della Calabria aveva vissuto per più di 10 anni in provincia di Verona, a Palù. La donna, per difendere la bambina che le era stata affidata, è stata brutalmente uccisa da un giovane uomo che l’ha colpita ripetutamente sulla testa.
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Il motivo dell’aggressione non è ancora noto, secondo la polizia i due non si conoscevano, ma l’aggressore soffriva di patologie mentali. Inoltre, secondo il quotidiano svizzero Tagblatt, il ragazzo avrebbe vissuto per anni, almeno fino al 2018, accanto alla casa dove ha fatto irruzione. Un altro quotidiano locale afferma che l’aggressore fosse già noto alle forze dell’ordine per questioni legate all’uso di droghe.
Voi unimamme eravate a conoscenza di questa triste e terribile storia?
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