Disagio psicologico nei bambini: come riconoscerlo, i segnali da non sottovalutare.
Quando si tratta di figli, come ben sanno tutte le mamme, le attenzioni non bastano mai. Dobbiamo osservare sempre tutto ed essere pronte a cogliere i primi segnali di qualcosa che non va. Si tratti di un momento negativo, di un malanno in arrivo o di un disagio che può nascondere qualcosa di più serio e profondo.
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Proprio riguardo al disagio, anche i bambini possono soffrire di problemi psicologici. Si tratta di un aspetto che non va sottovalutato. Sebbene la loro quotidianità non sia complessa come quella degli adulti e sia fatta per lo più di gioco, non è assolutamente vero che i bambini non possano avere disagi psicologici e alle volte soffrire anche di depressione. Queste condizioni, infatti, se possono essere influenzate da circostanze esterne, alle volte ne prescindono. I disturbi dell’umore, infatti, possono dipendere anche da cause genetiche. Per capire se il nostro bambino ha problemi di natura psicologica è bene prestare attenzione ad alcuni segnali, che partono dal suo comportamento ma anche da disturbi fisici.
Gli psicologi infantili tendono a mettere in guardia i genitori sui segnali di disagio psicologico che possono provenire dai bambini. Alle volte si tratta di messaggi evidenti che i figli mandano ai genitori, per ricevere la loro attenzione, altre volte di segnali più sottili e non sempre facili da decifrare ma che possono avere un significato preciso se si ripetono con una certa continuità.
Premesso che per un’analisi psicologica dettagliata è indispensabile l’intervento di un esperto, ci sono alcuni comportamenti o sintomi fisici nei bambini che possono essere il campanello di allarme di un problema o disagio psicologico, a cui i genitori devono prestare attenzione. Ovviamente, le reazioni dei bambini di fronte a determinate situazioni cambiano a seconda dell’età e anche a seconda del loro carattere. Alcune, tuttavia, sono un avviso di qualcosa che non va. Ecco i segnali di cui tenere conto.
Per prima cosa, occorre prestare attenzione ai disturbi fisici anche comuni, come il mal di pancia o il mal di testa o altri dolori. Alle volte i bambini possono essere soggetti di frequente a questi disturbi, soprattutto in presenza di determinate patologie. Quando, però, il mal di pancia ricorre quasi sempre e non sembra grave né determinato da altri problemi, mentre il bambino di lamenta in continuazione, piagnucolando. Allora può trattarsi di un problema psicologico, anche somatico, legato allo stress, alle emozioni represse o a un altro disagio che il bambino non riesce a comunicare ai genitori. Spesso può nascondere un bisogno di attenzioni, obbligando mamma e papà a prendersi più cura di lui, altre volte può essere il segnale di un disagio più profondo. Pertanto in caso di dubbio, e dopo aver escluso problemi fisici, è preferibile rivolgersi a uno psicologo.
Accanto ai dolori fisici, un altro campanello d’allarme può essere l’iperattività nel bambino, specialmente quando non è un tratto abituale del carattere. L’iperattività può dare luogo a disturbi del comportamento, così come a disturbi del sonno, con alterazione del ritmo sonno/veglia. Quando questi comportamenti cominciano a essere frequenti e abituali, e non sono legati a un particolare episodio o a un momento difficile nella vita del bambino, allora l’iperattività, i disturbi del sonno e del comportamento sono il campanello d’allarme di qualcosa di più serio, che può richiedere il consulto anche di più specialisti.
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Un altro importante segnale da non sottovalutare è quello dei disturbi alimentari. Spesso, i bambini che si abbuffano o che rifiutano il cibo mandano un messaggio ben preciso rivolto ai genitori, che devono immediatamente mettersi in ascolto e saper decifrare. Del resto chi meglio di loro li conosce? Nei bambini più grandi e negli adolescenti soprattutto, questi disturbi non vanno sottovalutati perché spesso è tramite i disturbi alimentari che i ragazzi esprimono il loro disagio.
Grazie ai suggerimenti degli esperti, abbiamo imparato a gestire la rabbia dei bambini, che è un sentimento piuttosto comune che non va represso, ma spiegato ai più piccoli e gestito in modo positivo. Alle volte, però la rabbia, accompagnata da aggressività, può essere il segnale di qualche problema, specialmente se è frequente e immotivata. Non rientrano in questi casi quelli dei bambini più piccoli che tendono a manifestare l’aggressività anche con comportamenti violenti, a seconda dell’età, senza avere particolari problemi e senza rendersi conto pienamente della reazione che possono suscitare. Anche questo, infatti, è un percorso di crescita.
Legate all’aggressività, così come ai disturbi del sonno e a quelli alimentari, sono anche l’ansia e le paure in genere. Queste emozioni solitamente sono normali in un bambino e in presenza di determinate situazioni. Tuttavia, quando diventano ricorrenti e insistenti e soprattutto immotivate, sono il chiaro segnale di un problema che andrà affrontato e approfondito con l’aiuto di un esperto psicologo.
Infine, anche la pipì a letto, in un bambino che ha smesso di portare il pannolino da molto tempo, può essere un chiaro indice di disagio psicologico.
Sempre con i consigli degli esperti abbiamo imparato come comportarci davanti ad alcuni dei capricci più comun nei bambini: i genitori devono mantenere la calma e allo stesso tempo tenere un atteggiamento fermo e deciso.
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