Le regole d’oro per creare un rapporto sano tra i figli e il cibo partono dal presupposto che l’alimentazione sia fisiologica ma anche emotiva
I nostri comportamenti influenzano il rapporto dei figli con il cibo, nel bene e nel male. Ecco perché è importante che i genitori stiano attenti a come si comportano con i loro bimbi a tavola
Le regole d’oro per un rapporto sano tra i nostri figli e il cibo
Mangiare è una questione di piacere. Fin dallo svezzamento impariamo a riconoscere ad apprezzare o meno i vari gusti e alimenti.
Promuovere una dieta sana per i nostri bimbi vuol dire pensare al loro benessere ma è opinione diffusa tra i pediatri che dare il buon esempio sia il modo migliore per stimolare i nostri figli a mangiare cose sane e ad avere un buon rapporto col cibo.
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Alcuni consigli, o regole d’oro per creare un sano rapporto tra i nostri figli e il cibo sono:
- Permettere ai bambini di sperimentare. Fin dai primissimi anni, se non dallo svezzamento, lasciargli toccare i cibi, valutare le consistenze e assaggiare ciò che vogliono quando vogliono, se è un cibo adatto a loro. Poi si possono riproporre i cibi rifiutati anche diverse volte, ma sempre a distanza di tempo e senza alcuna costrizione. Con il tempo il bambino svilupperà un suo gusto ben definito, consentirgli di farlo attraverso la conoscenza e non l’imposizione di alcuni cibi significa aiutarlo
- Coinvolgere i bambini nelle preparazioni. Divertirsi a sperimentare piatti nuovi e coinvolgerli nelle attività di preparazione, fargli apparecchiare la tavola e sedersi a tavola con loro sono modi per stimolare il bambino ad assaggiare cibi nuovi e gustare il cibo
- Presentare ogni piatto in modo accattivante, anche una semplice bruschetta o tramezzino possono essere sani ma presentati in modo originale. L’importante è che i bambini capiscano sempre ciò che stanno mangiando e che non ci siano troppi sapori insieme nello stesso piatto perché questo potrebbe intimorirli e fargli rifiutare il piatto.
- Far diventare il pasto un momento di condivisione e di gioia familiare. Riunirsi quando è possibile a tavola, anche in uno solo dei pasti principali, spegnere cellulari e tv e renderlo un momento divertente per i bimbi gli farà capire che il pasto è un momento bello e li stimolerà
- Non utilizzare mai il cibo come ricatto. Questo fin da piccolissimi viene sconsigliato dai pediatri e dagli psicologi perché potrebbe avere ripercussioni a breve e lungo termine e crescendo i figli potrebbero utilizzare a loro volta il cibo come arma di ricatto nei confronti del genitore.
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- Non utilizzare il cibo come mezzo per sopperire alle proprie mancanze. Questo purtroppo è molto comune e va ad intaccare la sfera emotiva e psicologica del bambino, che potrebbe poi vedere il cibo come valvola di sfogo durante le fasi delicate della sua crescita. Solitamente infatti i bambini che soffrono di solitudine tendono a compensare le carenze affettive dei genitori con cibi dolci, con tutto ciò che ne consegue a livello di salute.
- Ascoltare i nostri figli e i loro bisogni. Anche il bambino di buon appetito che non ha mai dato problemi può avere una giornata no nella quale non vorrà mangiare nulla. I bambini si autoregolano col cibo, quindi basta assecondare i loro bisogni e le loro richieste, senza stressarli troppo e senza insistere quando troppo se qualche volta non hanno voglia di mangiare.
- Se il bambino ha problemi di salute legati alla alimentazione, diabete, celiachia, obesità o altro, assicuriamoci di non trasformare il cibo in un nemico per lui, nè di trasformare i cibi che non può mangiare in oggetti del desiderio. Cerchiamo piuttosto delle alternative adatte a lui che siano anche gustose e facendogliele apprezzare.
- Ricordarsi che i nostri figli ci emulano in tutto ciò che vedono. Quindi se vogliamo che abbiano un buon rapporto col cibo e si nutrano adeguatamente dobbiamo fare il possibile per dar loro il buon esempio e avere uno stile di vita sano per quanto è possibile. Modificare qualche errata abitudine a tavola farà stare bene sia loro che noi genitori.
- Utilizzare strumenti adatti a loro, come posate e piattini piccoli, anche di metallo o ceramica. Sempre vigilando che non si facciano male, possiamo comunque permettergli di mangiare come noi, di versarsi l’acqua o di tagliare qualche pietanza morbida: gli darà il senso di fare da soli e stimolerà la loro autonomia e la presa di coscienza sul cibo.
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Come abbiamo visto, molti di questi consigli interessano la sfera emotiva e psicologica più che la medicina. Ecco perché è importante che i bambini abbiano un buon rapporto col cibo, gli servirà ad avere una alimentazione sana anche quando saranno loro a scegliere cosa mangiare, e ad evitare il rischio di disturbi dell’ alimentazione, che purtroppo ancora tanti bambini e adolescenti hanno.
E voi unimamme cosa ne pensate?
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