Cura della salute del neonato: quali sono i segnali di allarme di patologie gravi da non sottovalutare.
Occorre prestare massima attenzione al neonato nei primissimi giorni di vita perché la sua salute è estremamente delicata e anche il più piccolo segnale può indicare una patologia grave, a rischio di vita.
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I neonati rimangono in ospedale i primi due o tre giorni di vita, in caso di parto normale, per essere monitorati nel loro stato di salute. Rimangono qualche giorno in più in caso di cesareo e diversi giorni in più in caso di complicanze e soprattutto quando nascono prematuri. Le mamme ricevono dal medico tutte le indicazioni necessarie su come prendersi cura del loro bambino e fare attenzione a quei campanelli di allarme che possono indicare la presenza di disturbi anche seri. Per una migliore conoscenza di questi segnali, vi riportiamo quali sono quelli da non sottovalutare, come riconoscerli e quali conseguenze possono avere.
Nelle prime settimane di vita del neonato è necessario prestare la massima attenzione alle sue condizioni di salute, a cominciare dal suo aspetto esteriore, come ad esempio il colore della pelle. L’aspetto fisico e alcune reazioni possono essere il segnale di qualche problema, anche grave. Quali sono i principali.
Ipotermia. È uno dei primi campanelli d’allarme sulle condizioni di salute non buone del neonato. Può capitare ai neonati prematuri o con basso peso ala nascita, a quelli malnutriti o sottoposti a trattamenti per il recupero della funzione respiratoria. Segnali di ipotermia nel neonato sono la scarsa risposta agli stimoli e la difficoltà di suzione durante l’allattamento. L’ipotermia può essere il campanello d’allarme di patologie come l’ipoglicemia e la sepsi. In caso di ipotermia i neonati devono essere collocati in una incubatrice riscaldata, con controllo costante della temperatura.
Dispnea o difficoltà respiratoria. Le difficoltà a respirare nel neonato si manifestano con un aumento della frequenza del respiro e della pressione. Il neonato, inoltre, può diventare cianotico e con le labbra blu, dovute ai lividi che possono estendersi anche al resto del corpo. La dispnea è comune neonati prematuri e in quelli con un parto molto lungo o con complicazioni. Alle volte, tuttavia, questo disturbo può essere il segnale anche di patologie polmonari, come polmonite o pneumotorace, e anche patologie cardiache. In presenza di dispnea occorre monitorare anche l’attività cardiaca del neonato e sottoporlo a ulteriori esami clinici.
Cianosi. Sintomo collegato a difficoltà respiratoria, la cianosi si manifesta con un colore bluastro sulla pelle, causato da scarsa ossigenazione del sangue. Anche in questo caso, l’origine può essere una patologia polmonare o cardiaca, ma anche altre patologie, come la policitemia (aumento del volume di globuli rossi nel sangue). Una crisi di cianosi si può manifestare anche nei neonati apparentemente sani e dare luogo a uno stato ipotonico. La cianosi può essere temporanea, dovuta un disturbo respiratorio transitorio, oppure essere il segnale di patologie respiratorie o cardiache. Il neonato dovrà essere sottoposto a monitoraggio della respirazione e dell’attività cardiaca per escludere problemi gravi.
Pallore. Questo sintomo solitamente è legato all’anemia e può essere accompagnato anche da altri sintomi legati al flusso sanguigno. Carenza di vitamina K e gravidanza gemellare possono essere la causa.
Ittero. È molto comune nei neonati e si manifesta con un colore giallastro sulla pelle, dovuto alla bilirubina. Per trattare l’ittero, i neonati vengono collocati in apposite incubatrici in cui vengono sottoposti a fototerapia. L’ittero può essere patologico o precoce se si manifesta prima della fine delle 24 ore di vita oppure può essere ittero marcato quando appare più tardi. Può essere il segnale di sepsi o infezioni come citomegalovirus, sifilide, rosolia, virus dell’herpes, toxoplasma.
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Pletora. Questo sintomo si manifesta quando il bambino assume un colorito rosa acceso o rosso. A causarlo è soprattutto un elevato livello di ematocrito, che significa che è il sangue è più denso. In questo caso, il cuore può fare fatica a pompare il sangue. La patologia segnalata da questo sintomo è la policitemia. Il figlio di una madre diabetica può avere questo disturbo.
Apnea. Questo disturbo si verifica quando l’assenza di respirazione dura 20 secondi o di più. Può essere accompagnato anche da una diminuzione della frequenza cardiaca e solitamente è un sintomo secondario di altre patologie che possono colpire il neonato, come sepsi, emorragia intracranica o insufficienza respiratoria. L’apnea può verificarsi nei neonati prematuri. Nelle apnee più gravi può essere richiesta al ventilazione assistita.
Convulsioni. Questo sintomo può essere il segnale di un problema grave al sistema nervoso centrale. Nel neonato la causa più comune di convulsioni è l’asfissia perinatale. Le patologie coinvolte possono essere le infezioni al sistema nervoso centrale, l’emorragia intracranica, la sindrome sistemica ipossica e la meningoencefalite.
Vomito. Va tenuto distinto dal rigurgito, che è assolutamente normale nel neonato. Il vomito vero e proprio, invece. può essere il segnale di una patologia grave. Se si manifesta entro le due ore dalla nascita può essere causato da un’ostruzione intestinale duodenale alta. In caso di vomito tardivo, l’ostruzione intestinale sarà bassa. L’aspetto del vomito può essere indicativo del tipo di patologia. All’origine del disturbo possono esserci anche disturbi metabolici.
Distensione addominale. Questo sintomo si verifica con frequenza in caso di ostruzione addominale inferiore e solitamente è accompagnato dalla mancata eliminazione del meconio. I rischi maggiori sono ipoventilazione e diminuzione della mobilità del diaframma.
Feci nel sangue. Questo può essere un sintomo molto grave, in particolare nei neonati prematuri. Il tipo di sanguinamento, il colore e la presenza di feci indicano se si è in presenza di una enterocolite necrotizzante. Una visita accurata del bambino e un esame delle feci sono indispensabili per scoprire l’origine del disturbo e la fonte del sanguinamento per escludere disturbi gravi.
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