Perché la noia per i bambini è fondamentale, secondo gli scienziati e gli esperti di psicologia.
Annoiarsi non piace a nessuno, eppure un po’ di noia ogni tanto fa bene, anche ai bambini. È grazie alla noia, infatti, che viene stimolato il pensiero creativo e nascono nuove idee. La noia, dunque aiuta l’innovazione e il cambiamento. Si può dire che abbia una fondamentale funzione evolutiva. Come sostengono gli scienziati e gli studiosi dell’evoluzione umana.
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Non è una novità, del resto. Già in passato abbiamo trattato questo argomento e quanto la noia faccia bene ai bambini. Grazie alla noia, infatti, i bambini imparano a gestire il loro tempo libero, a fare nuove cose e ad automotivarsi nel farle. La noia, insomma, aiuta ad alimentare l’immaginazione e a metterla in pratica. Ecco perché i bambini non dovrebbero avere una giornata piena di impegni, come l’agenda di un adulto. Per avere tempo e spazio per annoiarsi e farsi venire idee nuove. Ora questo aspetto positivo della noia nei bambini è confermato da nuovi studi scientifici.
La noia per i bambini è fondamentale
Tutti hanno provato la noia, chi più o chi meno. Nei bambini è una sensazione molto comune, per la gran quantità di tempo libero che hanno. Negli adulti meno, visti gli impegni quotidiani. Si manifesta semmai durante le vacanze, quando non sono programmate al minuto ed è comune durante la terza età, quando si va in pensione e improvvisamente le giornate si svuotano.
Da non confondere con la frustrazione né con l’apatia, la noia è uno stato mentale che fa sentire una mancanza, anche se non si sa bene di che cosa. Questa mancanza che è un desiderio non meglio precisato, spinge le persone annoiate a fare o inventare qualcosa. In questo modo, una giornata insignificante può trasformarsi in una esperienza indimenticabile. Quante volte ci è capitato da bambini? L’importante è lasciare andare libera l’immaginazione e la creatività. Grazie ai tentativi di superare la noia si possono fare grandi scoperte.
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Alla York University di Toronto esiste perfino un Boredom Lab, ovvero un laboratorio della noia, dove il professor John Eastwood, che lo dirige, e la sua squadra di ricercatori studiano la noia dal punto di vista sociale, clinico e cognitivo, per poi applicare le loro scoperte al mondo reale. Questi studi sono stati condotti per capire l’origine del processo creativo e per migliorare l’attenzione e i processi di apprendimento.
Grazie a questi studi si è giunto alla conclusione che è fondamentale imparare a gestire il disagio provocato dalla noia, evitando facili distrazioni che potrebbero addirittura aumentarlo. La noia, invece, deve essere la spinta al cambiamento e all’attivarsi per fare qualcosa di veramente impegnativo, nuovo e creativo. Quindi, la noia va ascoltata non repressa o cancellata. Possedere la capacità di annoiarsi salva dalla stagnazione e dall’immobilismo, è una spinta all’evoluzione. Per questo si dovrebbe imparare da bambini.
Concetti ribaditi di recente anche dagli psicologi infantili, che hanno sottolineato l’importanza di abituare i bambini ad annoiarsi e al fare niente. Questo è anche un modo per aiutare i bambini a scoprire sé stessi e conoscere meglio la propria interiorità. Così, dopo avervi dato qualche suggerimento su come gestire la noia dei bambini in estate, con il tanto tempo libero che hanno durante le vacanze, ora, invece, siamo a suggerirvi di lasciarla correre questa noia. Dopo la scuola, il gioco, i compiti e le attività extrascolastiche, sportive e artistiche, sappiate trovare dei momenti vuoti per i bambini, in cui non hanno niente da fare e in cui potranno annoiarsi.
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